E io non pago: recensione film

CAPONE METTE IN SCENA LA SUA ITALIA DEI FURBETTI USANDO COMICI POPOLARI E SHOW GIRL

GENERE: commedia

DATA DI USCITA: 31 ottobre 2012

Le commedie, per essere efficaci, devono in qualche modo affrontare argomenti comuni, che fanno parte della vita quotidiana degli spettatori che la vedranno. È per questo che in Italia questo genere ha una buona storia e ha avuto una grande diffusione dopo la guerra: gli sceneggiatori italiani sanno interpretare e raccontare, in tutte le epoche, la nostra società con ironia e comicità. Alessandro Capone, con il suo E io non pago – L’Italia dei furbetti (che già dal titolo richiama la storica battuta di Totò), sceglie di portare sullo schermo una questione che negli anni della crisi sta molto a cuore agli italiani: l’evasione fiscale.

Remo Signorelli (Maurizio Mattioli) è un maresciallo della Guardia di Finanza che viene mandato insieme al collega brigadiere Riccardo Riva (Maurizio Casagrande) nella splendida località sarda di Poltu Quatu per effettuare dei controlli anti evasione. Per caso, Remo incontra in un locale il suo amico Fulvio (Jerry Calà) che, ignorando il fatto che lui sia un poliziotto, gli fa scoprire tutti i giri illeciti che si consumano in terra sarda, capeggiati dal commercialista romano Massimiliano Grilli (Enzo Salvi). Grazie al loro inconsapevole “aggancio”, Riccardo e Remo potranno preparare un blitz coi fiocchi ma, e qui entra in gioco il lato più comico, gli imprevisti saranno numerosi e bloccheranno il tutto.

Capone è un regista maturo, che ha diretto film per il cinema, fiction per la televisione (Il commissario, Distretto di polizia, I delitti del cuoco) e spettacoli in teatro (famoso il suo Uomini sull’orlo di una crisi di nervi), che decide di cimentarsi in un progetto comico che l’autore vorrebbe si ispirasse alla commedia all’italiana anni ’60: dunque nessuna volgarità da “cinepanettone” o sfilza di nudi femminili che tanto attirano (o almeno così si crede) lo spettatore italiano medio.

L’autore di E io non pago sembra voler affrontare un tema caldo e che fa indignare la maggior parte degli italiani, imboccando la via dell’umorismo nero e della ironia pungente. Accurata, dal punto di vista commerciale e d’influenza sul pubblico, la scelta del cast: oltre ai comici Mattioli, Salvi e Casagrande, ricoprono ruoli di rilevo Calà e la show girl Valeria Marini; accanto a loro, Francesco Procopio, Adolfo Margiotta, Benito Urgu, Marianna D’Angelo e Cosetta Turco.

 

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