Gianluca giannelli: intervista al direttore artistico di “alice nella cittÀ”

LA SEZIONE GIOVANIDEL FESTIVAL DI ROMA SI RINNOVA, DIVENTA AUTONOMA E PROPONE NUOVI SPUNTI E GIOVANI TALENTI

Nella mattinata di oggi si è tenuta, presso l’Auditorium Parco della Musica, la conferenza stampa che ha servirà come introduzione al nuovo assetto di Alice nella città per giornalisti e pubblico. La sezione parallela ed autonoma dedicata ai ragazzi del Festival Internazionale del film di Roma quest’anno cambia forma, o meglio si arricchisce: «”Alice” sarà quella degli altri anni ma anche qualcosa di più», afferma il Direttore Artistico Gianluca Giannelli Savastano, presente in conferenza insieme alla Responsabile Eventi Speciali Fabia Bettini, alla madrina (la prima) di Alice Diane Fleri, il Direttore Generale Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Nicola Borrelli e il Direttore Artistico della Libreria del Cinema di Roma Giuseppe Piccioni.

Alessandra De Luca ha moderato un incontro che è iniziato con l’intervento del direttore artistico della sezione, che ha messo bene in chiaro come Alice non si esaurirà solo nei dieci giorni della rassegna ma sarà parte di un progetto che collabora e interagisce con i ragazzi delle scuole, giovanissimi e adolescenti. La comunicazione e il legame tra giovani e cinema è il principale obbiettivo che Giannelli e Bettini si propongono di raggiungere; la strada è quella del giovane cinema indipendente: Alice nella città si compone infatti di 14 opere che verranno tutte proiettate ad80 metri dall’Auditorium, in un vecchio circolo tennistico rimesso a nuovo (con 300 posti) proprio per la visione dei film, le conferenze e gli incontri con gli autori. L’autonomia rispetto al festival non è dunque solo economica ma anche “fisica”: Alice trova per la prima volta una sua identità, una suo status e una sua unicità.

Accanto al cinema indipendente, si svolgeranno eventi dedicati a film di maggiore rilevanza sul mercato, come l’ultimo episodio della saga più seguita dalle adolescenti, The Twilight saga: Breaking dawn part 2, alle cui fan sarà dedicata un’intera giornata.

Gianluca Giannelli, dopo la conferenza, è stato molto disponibile con tutti i presenti in sala e ha risposto con energia a tutte le domande che gli sono state fatte sul nuovo volto di Alice, tra cui le nostre:

F4L: Quest’anno Alice nella città sarà una sezione totalmente inedita. In questa nuova avventura, come vi siete relazionati con il cinema nostrano? Avete nominato come titolo italiano Pulce non c’è, ma sarà l’unico? Non vi siete imbattuti in molti titoli interessanti?

GG: Di proposte interessanti ce ne sono molte, ma ci sono altri festival che possono contenerli. Alice fa una ricerca diversa: a Venezia abbiamo visto film sull’adolescenza davvero bellissimi ma noi ci siamo orientati verso altre strade. Quello che ci interessa è che il cinema giovane indipendente venga visto, vogliamo offrirgli una degna circuitazione, per questo non possiamo restringere troppo il campo. Le scelte dipendono poi da molti fattori, distributivi ed organizzativi in primis; confidiamo nella prossima edizione, ben vengano altri titoli italiani.

F4L: Alice è una sezione del festival di Roma dedicata ai giovani non solo come autori ma soprattutto come pubblico. Il target giovanile e soprattutto adolescenziale è difficile da portare in sala e voi, con le 14 opere in concorso, vi prefissate questo obbiettivo. I film che avete scelto hanno caratteristiche che potrebbero richiamare i ragazzi nelle sale? Pensate che abbiano un fascino particolarmente adatto a loro?

GG: Sono del parere che tutti i film siano adatti ad un pubblico di ragazzi. Ci hanno mosso alcune critiche in merito alla troppa durezza dei film che presenteremo, ma il pubblico dei ragazzi è pronto ad assorbire molto più di quello che noi adulti pensiamo e ci aspettiamo da loro. Sono spettatori adeguati a tutto, non credo che esista un “cinema per ragazzi”. Non esistono tendenze, esiste la voglia dei registi di raccontare storie semplici, di vite semplici. C’è una voglia di autenticità, è un’energia in ebollizione. Lo abbiamo notato soprattutto in Belgio: gli autori trattano storie molto dure, ma in fondo lo erano anche le favole più antiche, almeno nelle loro versioni originali e più antiche. Inoltre, i film che abbiamo scelto non sono fatti da autori che non raccontano l’adolescenza ma la vivono. Sono opere prime straordinarie. Per il giovani che saranno tra il pubblico, non sarà difficile immedesimarsi e venire rapiti dalle storie raccontate.

F4L: La giuria di questa edizione non sarà costituita da ragazzi ma da alcuni dei giurati che hanno partecipato alle scorse edizioni del festival. In conferenza avete presentato il programma come non più adatto ad un pubblico di bambini.

GG: Puntiamo ad un pubblico un po’ più adulto perché vogliamo che siano gli adulti a vedere questi film: i ragazzi ci sono e ci sono sempre stati, sono “i più grandi” che devono entrare in questo mondo e accorgersi di quanto sia vivo e di quanto necessiti di attenzioni. In ogni caso, sono film per tutti, sono bei film. Questo è quello che conta. Siamo orientati verso un pubblico vasto, come è vasta la rete di collegamenti che vogliamo aprire: cerchiamo più voci per accendere un sentire culturale che sta montando dal basso.

F4L: Alice vuole quindi esplorare un mondo che già esiste, non crearne uno nuovo?

GG: Assolutamente, credo ci sia “luce” nei nuovi talenti che sperimentano e nelle nuove tematiche e movimenti cui danno inizio. Qualcosa di bello e interessante nel mondo dei ragazzi c’è già, ma non lo si deve considerare infantile, dovremmo anzi “abbassarci” e vedere cos’è e com’è. Questo è quello che Alice nella città propone al pubblico della settima edizione del festival di Roma.

(8 ottobre 2012)

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