Hotel transylvania: recensione film

IL MONDO ALLA ROVESCIA, QUANDO I MOSTRI HANNO PAURA DEGLI UMANI E VANNO IN VACANZA

GENERE: Animazione

DATA DI USCITA: 8 novembre 2012

Un tempo si ritenevano i cartoni animati un genere “per piccoli”, ma grazie alla Pixar e ad altre case di distribuzione ormai non è più così, a confermarlo è il modo in cui da qualche anno a questa parte è definito questo genere, ovvero film d’animazione, e guai a chiamarli cartoni animati!

Dietro questa definizione si nasconde uno studio e un’analisi dei personaggi e delle storie più approfondito di quanto non di facesse in passato, per rendere il prodotto usufruibile da tutti. E questo è il caso di Hotel Transylvania, l’ultimo lavoro della Columbia e della Sony Pictures Animation.

Un film d’animazione che non ha nulla da invidiare alle pellicole per famiglia dove i personaggi sono in carne ed ossa, anzi, per la sceneggiatura e le tematiche si può quasi considerare a tutti gli effetti un lungometraggio classico, se solo i personaggi non fossero disegnati. Durante la visione non si può fare a meno di ridere per le simpatiche battute e le situazioni in cui si trovano i mostri e il protagonista; il Conte Dracula alle prese con una figlia adolescente da crescere, con le classiche paure dei genitori nel lasciar andare i propri figli e un 118esimo compleanno da organizzare con gli amici di famiglia.

Quello rappresentato è un mondo alla rovescia, dove i mostri hanno paura degli umani e del loro fuoco, e per questo da secoli non frequentano più il mondo per paura di essere perseguitati e trascorrono le loro vacanze nell’Hotel Transylvania, dove il direttore è il Conte Dracula. Un Hotel costruito per proteggere la figlia Mavis e impossibile da raggiungere per gli umani, o quasi. Uno scontro generazionale ma anche di “razze”, tra umani e mostri dove questi ultimi, dall’alto dei loro millenni di età, hanno difficoltà a rendersi conto che il mondo cambia e che ormai non si ha paura dei mostri ma anzi sono amati, la moda di Halloween anche a livello europeo lo può confermare.

Come spesso accade in questo genere il fine è far divertire i più piccoli, e dalle risate sentite in sala, si può dire che è stato raggiunto ma anche ammiccare anche a genitori e accompagnatori che se per i primi minuti possono tentare di fare i sostenuti e non ridere alle battute infantili, non potranno trattenersi nel farlo grazie a riferimenti e situazioni che anche al più cresciuto faranno scappare una risata di cuore. Un film d’animazione da non perdere sia per i più piccoli che per gli adulti.

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