Roma film fest – dell’arte della guerra: recensione film

LA LOTTA DEGLI OPERAI INNSE RACCONTATA DA LUZI E BELLINO IN UN DOCUMENTARIO DI GRANDE EFFETTO

GENERE: documentario

DATA DI USCITA: n. d.

A festival terminato, in un Auditorium insolitamente poco frequentato, ci sono ancora delle proiezioni e vale davvero la pena di assistervi. Dell’arte della guerra è un interessante documentario di Silvia Luzi e Luca Bellino che ci mostra, molto poeticamente, la vera e propria guerra che gli operai dello stabilimento INNSE di Sesto San Giovanni hanno combattuto contro un proprietario che voleva vendere e mandarli tutti in cassa integrazione.

Alla notizia dello smantellamento della fabbrica a favore della costruzione di palazzi sullo stesso terreno, gli operai si sono asserragliati contro l’allora proprietario, contro il reparto celere della polizia e contro i sindacati accusati dagli stessi lavoratori di non essere in grado di rappresentarli e di far valere i loro diritti. La lotta contro tutti che una cinquantina di persone hanno portato avanti per ben 15 mesi, ha raggiunto il suo culmine quando quattro uomini sono saliti su una gru all’interno dello stabilimento per protesta.

La metafora bellica e cavalleresca anticipata dal titolo e poi portava avanti dagli stessi protagonisti, si snoda per tutto il film, dando alla vicenda assolutamente reale una connotazione fantastica. I quattro operai saliti sulla gru hanno tutte le caratteristiche degli eroi più classici: resistenza, coraggio, forza e determinazione. Uno di loro racconta durante il film come crede che debba essere la lotta operaia, ovvero come una vera e propria guerra contro un nemico; un conflitto da combattere con degli eserciti, ma senza armi perché si tratta di una «guerra sociale».

L’occhio dei due autori aggiunge una grande poeticità alla già fortissima storia che, oltre ad essere un fatto realmente accaduto, è anche una questione molto calda al momento in Italia. Il caso INNSE, all’epoca, è stato identificato dai media come “simbolo della crisi”: sarà forse anche per questo che Dell’arte della guerra è stato scelto per la sezione Prospettive Italia; un’ottima scelta, una prova importante che risveglia la coscienza e la invita a muoversi, fortunatamente, in direzioni anche diverse.

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