Roma film fest-histÓrias de guimarÃes:recensione film

IL RACCONTO DI GUIMARÃES TRA CULTURA E TRADIZIONE MUSICALE

Perché Guimarães, città portoghese, è stata eletta capitale europea per la cultura 2012? A raccontarlo è Histórias de Guimarães,  tre cortometraggi che mostrano allo spettatore diversi aspetti che caratterizzano questa località.

Nel primo film del regista João Botelho, O Dom das làgrimas, ad essere descritti sono i paesaggi e la cultura popolare intesa come favola. In questo episodio realtà e immaginario convivono per dimostrare che la città, nonostante i continui cambiamenti, è condizionata in maniera irreversibile dal proprio passato sia dal punto di vista architettonico, sia nella memoria storica che vive nei racconti popolari, il meraviglioso castello che ospita la Pricipessa Laperonzolo ne è la prova.Se a caratterizzare questo racconto c’è una bellissima fotografia, a non convincere però sono le scelte dei luoghi che non riescono a esaltare i paesaggi.

Tiago Pereira utilizza un linguaggio molto differente rispetto al suo collega Botelho. Se nel primo i silenzi e il poco movimento sono i principali protagonisti, in O bravo som dos tambores sono la danza e un suono ripetuto e continuo dei tamburi di una festa popolare a scandire il ritmo della narrazione. In questo cortometraggio arte sacra e profana si uniscono in una danza ossessiva e coinvolgente dove il folklore delle tradizioni riflette sull’eterno dilemma della forza della vita e del credo.

Differisce in maniera totale dagli altri due cortometraggi l’ultimo presentato, Vamos tocar todos juntos para ouvirmos melhor di Tiago Pereira. Il regista in modo originale e coinvolgente riesce a raccontare l’evoluzione musicale di Guimarães, unendo danze e strumenti della tradizione con i più moderni e sofisticati strumenti e linguaggi musicali. Il risultato è un divertente e piacevole racconto fatto dagli strumenti, dalle canzoni e dai movimenti dei cittadini portoghesi.

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