Roma film fest – la bande des jotas: recensione

MARJANNE SATRAPI RITORNA CON UNA COMMEDIA TOTALMENTE DIVERSA DAI SUOI PRIMI ADATTAMENTI CINEMATOGRAFICI

GENERE: Black Comedy

DATA DI USCITA: n.d.

Chi non conosce il cinema di Marjanne Satrapi, fumettista di fama internazionale alla sua terza opera cinematografica, sappia che puo’ trovarsi di fronte a un oggetto difficilmente identificabile, incapace di mantenere una forma stabile, eppure capace di sorprendere ogni volta. Con La bande des Jotas la regista iraniana mantiene sempre il suo umorismo surreale, trasferendolo tuttavia nell’universo della black comedy tanto caro a registi come i fratelli Coen e Danny De Vito.

La Satrapi, al primo ruolo da protagonista, interpreta una ricca eccentrica in viaggio per la Spagna che, dopo uno scambio di valigie imprevisto, incontra due giocatori dilettanti di Badminton, uno francese e uno svedese. La donna decide di trascinarli nel proprio viaggio e nei propri affari personali: i due ignari non sanno che la strada che percorreranno insieme si lascerà dietro una scia di sangue non indifferente…

Realizzato con un budget vicino allo zero, La bande des Jotas pur non essendo un capolavoro, è un titolo spassoso e assolutamente atipico per come assimili lo stile dei film on the road esplorativi mischiandolo con dinamiche da thriller, senza dimenticare quell’umorismo particolarissimo che aveva permesso alla Satrapi di sospendere la narrazione per permettere a Marx e a Socrate di intervenire in scena, come accadeva nei suoi precedenti film.

Quanto ai tre protagonisti sono loro il vero nucleo della pellicola, anche perché agli altri personaggi vengono concesse massimo due battute: nel viaggio attraverso il Sud della Spagna (presentato quasi come la Monument Valley di Ford), i tre sventurati avranno occasioni di conoscersi, con i rispettivi pregi e difetti, mentre un’apparente follia li coglierà uno a uno, lentamente, man mano che la storia avanza. Ma è già dall’inizio che si capisce che la donna è un po’ fuori di testa, quando dice che si puo’ intuire l’idiozia di una persona direttamente dal nome. Oppure è lei la vera manovatrice degli eventi, capace di dare alle vite degli altri delle svolte inaspettate. Proprio come la Satrapi regista, capace di volgere a proprio vantaggio anche una situazione produttiva apparentemente svantaggiosa come questa, con troupe e mezzi ridotti al minimo: ma è proprio così che la maggior parte delle volte si rende al meglio la propria creatività.

(16 novembre 2012)

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