Alberto sordi: 10 anni senza

IN RICORDO DELL’ALBERTONE NAZIONALE

Gli italiani sono stati descritti dai suoi personaggi minuziosamente e in maniera di certo poco edificante eppure sempre inerente alla realtà .

Alberto Sordi nella sua carriera ha interpretato 150 pellicole e ne ha dirette 19 dipingendo, quasi con compiaciuta cattiveria, i tanti vizi e le poche virtù dell’italiano medio con una capacità attoriale straordinaria.

In più di 50 anni di carriera, dall’avvento della commedia all’italiana  in poi, Sordi ha dato vita a una proiezione delle personalità tipiche del Belpaese seguendole dal primo dopoguerra fino ai giorni nostri.

I protagonisti delle pellicole da lui interpretate e dirette avevano in sé una propensione molto forte alla bassezza quasi giustificata, però, dal buon cuore che abbiamo sempre creduto di avere e a quell’ideale del sogno egocentrico che ci caratterizza.

Ed ecco che i suoi personaggi, oggettivamente opinabili nei comportamenti, vengono quasi legittimati nella loro prepotenza con i deboli e nel servili con potenti, in nome del perenne tentativo di mendicare qualche misero privilegio. La pochezza che caratterizzava ogni soggetto da lui interpretato però è stata resa dall’Albertone nazionale con una dose così rilevante di comicità da risultare alla fine irresistibile agli del pubblico che si è spesso riconosciuto nelle sue disarmanti caricature.

Nato artisticamente come cantante lirico, basso per la precisione, la carriera di Alberto Sordi prima di arrivare al suo apice è stata caratterizzata da un lungo periodo di gavetta, prima come doppiatore e poi come comparsa, per poi approdare nel teatro di rivista e in radio in veste macchiettistica. Il primo successo cinematografico arriva per la regia di Cesare Zavattini nel 1950 con Mamma che impressione! per poi consacrarlo nel 1952 con l’indimenticabile I vitelloni.

Mai stato sposato perché, come disse una volta “dubito fortemente di poter essere matrimoniabile” e romano de Trastevere Sordi era, ed è nel ricordo, idolatrato dai suoi concittadini che, 10 anni fa, parteciparono in 500 mila ai suoi funerali per l’ultimo saluto.

Quello stesso giorno volava sul cielo di Roma un aereo che portava all’attore un ultimo messaggio che recitava “stavorta c’hai fatto piagne”. Fino ad allora, il grande Albertone, non ci era mai riuscito.

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