Le avventure di zarafa. giraffa giramondo: recensione film

UN DELICATO CARTONE CHE DIVIENE METAFORA DEL RAPPORTO EUROPA AFRICA

GENERE: animazione

DATA DI USCITA: 4 aprile

VOTO: 3,5 su 5

5146fe2f17965Di favole nella sua carriera artistica, Vinicio Capossela, ne ha raccontate tante per questo la sua voce è perfetta nel narrare Le avventure di Zarafa. Giraffa giramondo, nei panni o, per meglio dire, nella voce del vecchio saggio che, all’ombra di un baobab e con l’aiuto di piccoli pupazzi racconta questa storia a un gruppo di bambini.

Come spunto della vicenda vi è un fatto realmente accaduto: nel 1827 il Pascià d’Egitto offrì in dono al re di Francia Carlo X una piccola giraffa per ottenerne il sostegno contro i turchi che assediavano Alessandria d’Egitto. Si trattava del primo esemplare che lasciava la sua terra nativa, l’Africa. Da questo reale incipit, però, Remi Bezançon e Jean-Christophe Lie sono riusciti a creare un cartoon, composto da 150mila disegni eseguiti a mano da una troupe di 250 persone, che ha come soggetto le avventure e l’amicizia tra la piccola giraffa e Maki, un bambino di 10 anni.

Con l’ausilio di personaggi di contorno irresistibili, come il venditore nel deserto Mahmoud, il pilota di Mongolfiere Malaterre, il beduino Hassan e la piratessa Bouboulina e una narrazione semplice ma pregna di insegnamenti forse retorici ma sicuramente importanti, il cartoon risulta essere una delicatissima e apprezzabile opera cinematografica che fa conoscere ai bambini una realtà che è sempre meno lontana.

Il viaggio che i protagonisti intraprendono partendo dal Sudan per dirigersi in Francia diventa metafora dell’incapacità dell’Europa di saper cogliere l’essenza vera dell’Africa, soffermandosi solamente sulla sua bellezza esotica che molto spesso è solo sinonimo di moda e raramente di rispetto.

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