David di donatello 2013: ammore di paolo sassanelli candidato come miglior corto

UNA DURA STORIA DI VIOLENZA SULLE DONNE RACCONTATA CON SENSIBILITÀ E RAFFINATEZZA

Presentato due mesi fa al Bif&st Bari International Film Festival, il nuovo corto di Paolo Sassanelli conquista subito l’attenzione con la candidatura nella cinquina dei David di Donatello come Miglior Cortometraggio 2013.

AMMORE, scritto da Paolo Sassanelli con Chiara Balestrazzi è ispirato al racconto di Andrej Longo Non commettere atti impuri. Girato a Bari l’Agosto scorso nel quartiere di San Pio, il corto è stato prodotto dalla Cooperativa Sociale GET di Bari e dalla Mood Film di Tommaso Arrighi con il sostegno dell’Apulia Film Commission. Per Paolo Sassanelli e Mood Film questa è la seconda candidatura ai David di Donatello dopo quella ricevuta nel 2010 con il corto UERRAanch’esso sostenuto dall’Apulia Film Commission.

Dopo l’ironia e la leggerezza del racconto di UERRA, in AMMORE Sassanelli vuole raccontare una storia dura e reale, una giornata particolare vissuta da una bambina di dodici anni, interpretata dalla intensa Eleonora Costanzo, nel disperato tentativo di consumare in solitudine un segreto inconfessabile; una giornata che non dimenticherà, sovrastata dal mondo degli adulti che non hanno volti ma solo voci che risuonano dentro di lei.

Il corto AMMORE è montato da Jacopo Quadri, la fotografia è di Federico Annicchiarico, i costumi di Sabrina Beretta, la scenografia di Maria Cascella, la presa diretta di Valentino Giannì, il casting di Francesco Lopez e la postproduzione audio di Davide Favargiotti. Nella troupe del corto sono stati coinvolti anche i ragazz idell’Accademia del Cinema di Enziteto, diretta da Pino Guario.

Questa la trama: “Rosy è poco più di una bambina, anche se ce la mette tutta a sembrare più grande con trucchi, minigonna e stivaletti con i tacchi. In realtà ci ha già pensato la vita a farla diventare grande di colpo. E stamattina Rosy ha una commissione importante da fare: pareggiare i conti con la sua infanzia, all’insaputa di sua madre, all’insaputa di suo padre. Neanche l’amica del cuore sa nulla. Nessuno. Un segreto consumato in solitudine che non si può nemmeno confessare al prete. Un segreto che mette fine per sempre a ciò che Rosy ha dovuto sopportare fino a questo momento”.

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