Mister lonely: missing in Italy

L’ESPERIMENTO DI HARMONY KORINE NELLA COLONIA DEI SOSIA, TRA MALICK E VIDEOCLIP

Alcuni film non sono destinati a uscire in Italia, vuoi per la mancanza di nomi famosi, vuoi per l’assenza di una storia che possa far presa sul pubblico nostrano. Poi ci sono i casi di storie totalmente fuori dall’ordinario, talmente bizzarre da rimanere nell’anonimato, se non per una cerchia di poco eletti che eleggeranno il lavoro in questione a opera di culto: è il caso di Mister Lonely , il film di Harmony Korine, lanciato di recente dal chiacchieratissimo Spring Breakers.

Nell’arco dei primi dieci minuti ci vengono mostrati una corsa in go-kart al rallentatore di grande effetto con tanto di scimmia di peluche attaccata alla vettura (?), una narrazione in voice-over in pieno stile Malick mista a scene di suore in Sud-America e per finire un sosia di Michael Jackson che balla in un giardino di Parigi: è lui il Signor Solitario del titolo, un uomo incapace di essere se stesso che nella vita ha deciso di impersonare il suo mito, mister Thriller in persona, per intrattenere il prossimo. Nelle due ore che seguono vediamo gli esiti della sua decisione, quando si immerge in una colonia dove vivono assieme sosia di Marylin Monroe, Charlie Chaplin, Abraham Lincoln e tanti altri, in una sorta di comune hippie in mezzo alla natura, lontano da chi puo’ additarli come reietti. Nel frattempo una suora in Sud-America casca da un aereo e sopravvive, per quello che viene considerato come un miracolo vero e proprio.

Non ci sono parole per commentare un’opera come questa in cui due storie totalmente diverse l’una dall’altra, scorrono parallelamente, e tocca allo spettatore cercare il legame tra di esse: talvolta bisogna anche lasciarsi cullare dalle immagini e dalla bizzarria di certe situazioni, dimenticando lo stile di narrazione canonico al quale si è abituati. Mister Lonely a questo proposito è un’esperienza fuori dal comune che ci ricorda che negli Stati Uniti non esiste solo un cinema preconfezionato, con personaggi di plastica, ma vi sono anche dei racconti ‘underground’ per il grande schermo, per mettere in evidenza esperienze di vita di chi sta ai margini e prega per l’occasione di essere riconosciuto agli occhi di tutti: proprio come questi sosia, incapaci di affrontare una vita normale, ma pieni di vitalità e con una passione per il loro ‘mestiere’ capace di travolgere il prossimo.

Chi impersona un attore, un cantante o un personaggio storico, segue un proprio percorso vitale che lo porta a un contatto più diretto con il prossimo; quello che questi non si aspettano sarà l’incontro diretto con se stessi e le proprie pulsioni. E quello potrebbe avvenire all’alba di una tragedia che per certi versi è inevitabile…

 

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