IL PROGETTO, IN VITA DA ANNI, RIPERCORRE GLI ULTIMI ANNI DEL CAMPIONE
Il documentario su Lance Armstrong, diretto da Alex Gibney, non è esattamente come il ciclista probabilmente se lo aspettava. Sono anni che la Sony ha dato in mano il progetto al regista, il quale però si è trovato nel mezzo di diversi accadimenti che hanno caratterizzato e completamente sconvolto gli ultimi anni di vita del campione di ciclismo statunitense.
Infatti inizialmente si pensava di incentrare l’opera sul ritorno in auge di Armstrong dopo la sconfitta del cancro ai testicoli, basandosi sulla sua pubblicazione letteraria It’s Not About the Bike: My Journey Back to Life, ovvero una raccolta delle sue memorie nel periodo più critico della sua esistenza.
Le accuse di doping e l’accertamento di queste ultime con la conclusione dell’inchiesta nel 2012, hanno fatto si che la storia prendesse una svolta diversa. A partire da titolo, che sarà infatti The Armstrong Lie. L’Agenzia Antidoping americana tra l’altro, gli ha anche revocato le vittorie conquistate nei Tour de France tra il 1999 e il 2005.
Il documentario, atteso nelle sale per il prossimo anno, sembra quindi aver trovato la sua strada. A tal proposito, Gibney ha affermato “forse la parte più sconvolgente di questa storia è che Lance è molto bravo a raccontare la sua storia, quasi riuscendo a distruggere le persone che volevano accusarlo. Lui è un grande produttore e regista della sua stessa leggenda”.