In solitario: recensione film

IN SOLITARIO E’ UNA COMMEDIA DELICATA SUGLI EFFETTI INASPETTATI DI UNA CONVIVENZA FORZATA

in solitario locandinaGENERE: drammatico

DURATA: 112’

USCITA IN SALA: 21 Novembre 2013

VOTO: 3 su 5

Yann Kermandec ottiene l’occasione sperata da una vita quando viene convocato per partecipare alla Vendeè Global, la regata attorno al mondo in solitaria, sostituendo così, l’amico Frank, vittima di un lieve infortunio. Le cose si complicano però quando, durante una sosta alle Canarie, sulla barca sale un ragazzo clandestino di 17 anni, facendo così rischiare a Yann la squalifica. Fra inconvenienti, tempeste e maledizioni mauriziane tra i due nascerà un’ amicizia speciale.

In solitario accosta due realtà diverse. Quella focalizzata su ciò che succede sulla barca tra Yann ed il ragazzo, con quella in parallelo proiettata sulla vita privata dello stesso, figlia, compagna, amico, in attesa di un ritorno vittorioso da parte dall’anticonvenzionale velista. Ciò che rende molto piacevole questa pellicola è, finale escludendo, la veridicità dei sentimenti trasmessi, per nulla ovvi, anzi.

L’approccio snervato e burbero che Kermandec mostra verso l’invasione da parte del ragazzo ed il rischio di veder sfumare il sogno di una vittoria, sfuma lentamente, a pari passo con la presunzione dello stesso di essere il più furbo sulla piazza. La realtà che caratterizza l’analisi di questi sviluppi emotivi è aiutata molto dalla tipologia di riprese, ma soprattutto, dalla capacità da parte degli interpreti di dare vita a dei personaggi credibili, facilmente individuabili tra le persone che ci circondano.

A dare poi, ancora maggior vigore alla vicenda, rendendosi chiave di volta per la realizzazione di questa amicizia anti convenzionale, troviamo il mare. In tutte le sue forme, da quella quieta sino alla più tempestosa. Questo straordinario elemento, ripreso in tutto il suo splendore, contribuisce ad accompagnare le emozioni dei personaggi, dalla paura allo stupore sino a giungere alla meraviglia, in particolare suscitata dai tramonti, che Yann stesso spedisce poi tramite iPad alla figlia lontana, rendendolo protagonista in seconda della storia.

La commedia In solitario dunque presenta spunti interessanti, diverte, commuove, fa riflettere. Porta lo spettatore a tifare per questo insolito duo, che affronta il giro del mondo con una complicità sottile quasi invisibile, che culmina nel finale, forse condito da un eccesso di buonismo, ma non fuori luogo. E dopotutto, il lieto fine, se ben scritto, è sempre una bella sorpresa.

 

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"Io ci vedo...un rinoceronte!"