Sapore di te: recensione film

A 30 ANNI DA SAPORE DI SALE I VANZINA TORNANO A FORTE DEI MARMI E ALLE STORIE ESTIVE CON IL LORO SAPORE DI TE

sapore di teGENERE: commedia

DATA DI USCITA: 9 gennaio

DURATA: 101’

VOTO: 2,5 su 5

C’era un tempo in cui l’arrivo dell’estate era suggerito dal palinsesto televisivo: la bella stagione era alle porte quando Festivalbar richiamava la gente nelle piazze e, in seconda serata, sulle reti minori andavano in onda Sapore di mare e Sapore di mare un anno dopo.

Le due commedie romantiche, diventate col passare degli anni, cult di genere e apripista a quelle che sarebbero state pellicole stagionali come i Cinepanettoni, compiono 30 anni e i fratelli Vanzina hanno deciso di riproporre uno dei loro soggetti più amati e conosciuti in un nuovo lungometraggio, Sapore di te.

L’ambientazione è sempre la stessa, Forte dei Marmi, e come negli anni 80’ anche oggi i due Reucci della risata all’italiana hanno deciso di ambientare il loro lavoro in un’epoca lontana qualche decennio dalla nostra: se in Sapore di mare era la nostalgia degli anni 60’ – e della musica dell’epoca – a fare da sfondo alle marittime vicende dei protagonisti questa volta tocca agli 80’.

Come da copione Sapore di te è un film corale che racconta, attraverso i suoi protagonisti, uno spaccato – sempre caricaturale – della società italiana di 30 anni fa: Luca e Chicco, due compagni d’università, si innamorano della stessa ragazza; Anna, sta per laurearsi e incontra Armando, uno Steve McQueen di provincia che le rapisce il cuore; la famiglia Proietti, con Alberto tifoso romanista, sua moglie Elena e la figlia diciassettenne Rossella, oggetto delle attenzioni di Luca e Chicco; il Ministro De Marco, un simpatico socialista napoletano è travolto dalla passione per la sentimentale e ingenua Daniela, una giovane soubrette di Drive In. Intorno a questo mosaico di umanità varia ci sono, immancabili, le figure del bagnino, Renato, che seduce le giovani straniere, la compagnia della spiaggia dei ragazzi sempre pronti a scherzi goliardici e a scappatelle sentimentali.

Il soggetto di Sapore di te, dall’inizio alla sua conclusione basata sul che fine hanno fatto e ambientato ai giorni nostri, rimane fedele a quello di Sapore di mare e del suo sequel.

I buoni sentimenti sono al centro di un’operazione che risulta da una parte nostalgica e dall’altra fin troppo autocelebrativa. Non è la prima volta che i Vanzina ripercorrono le orme del loro glorioso passato, circondandosi – ogni volta – di un cast accalappia pubblico e che in questo caso, tra gli altri, comprende Nancy Brilli, Martina Stella, Serena Autieri e Maurizio Mattioli.

Con l’aiuto di colonna sonora ad hoc, che non può lasciare indifferenti alcune generazioni, l’operazione nostalgia va a segno, ma tra risate senza spessore e ricordi sbiaditi di un tempo che fu troppo simile nella negatività ai tempi moderni, il gusto forte dell’autocelebrazione e della mancanza di un’idea nuova sotto il cielo dell’italica commedia fa sì che questa pellicola lasci in bocca, alla fine, un forte – troppo forte – sapore di già visto.

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