Amori Elementari: recensione film

UNA STORIA LEGGERA PER RACCONTARE IL PASSAGGIO DALL’INFANZIA ALL’ADOLESCENZA 

locandina amori elementariGENERE: commedia, avventura

USCITA IN SALA: 20 febbraio 2014

DURATA: 94’

VOTO: 3 su 5

Tra leggerezza e un pizzico di umorismo, l’esordiente Sergio Bassi dedica la sua opera prima cinematografica al mondo dei ragazzi. Cresciuto nell’ambito del documentario, il regista dirige un film di produzione italo-russo, – la pellicola, infatti, è girata tra le due nazioni – Amori Elementari vede la partecipazione di artisti nazionali e internazionali, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia.

La storia racconta con molta simpatia e freschezza i primi amori pre-adolescenziali, ma fa anche riflettere sul significato dell’amicizia e della famiglia. I protagonisti sono tutti attori giovanissimi tra i 10 e gli 11 anni, provenienti da mondi differenti. Ad Allegre, paesino tra le Dolomiti, Matilde (Laura Gaia Piacentile) ha una cotta per Tobia (Andrea Pittorino) e sogna di conquistarlo. L’amica del cuore Katerina (Anna Potebnya) invece ha una cotta, ricambiata, per Aleksej (Maxim Bychkov), figlio dell’allenatore della squadra di hockey.

Ad accumunarli c’è l’origine russa delle loro famiglie. Tuttavia l’arrivo di Agata (Rachele Cremona), trasferitasi da poco in città, stravolgerà gli equilibri del gruppetto di ragazzini, portando la tranquilla squadra di hockey e quella delle pattinatrici della scuola a iscriversi ad un torneo a Mosca per vincere il primo premio e l’ambito dischetto d’oro. L’idea di Agata coinvolgerà anche le vite degli adulti, come Sara (interpretata da Cristiana Capotondi), allenatrice delle pattinatrici, e Ivan (Andrey Chernyshov), l’allenatore della squadra di hockey, che insieme a sua moglie Vera sta attraversando un periodo di crisi coniugale.

Amori Elementari è un’opera di formazione, un racconto del delicato passaggio tra l’infanzia e l’età adulta, caratterizzata dai primi problemi di cuore – come la gelosia di Matilde per la nuova arrivata Agata – e l’abbandono della fantasia – il piccolo Ajit (Bonny Mappilamattel) fa tenerezza quando parla con il suo amico immaginario. In questa storia gli adulti sono quasi comprimari dei bambini: a loro è dedicato ampio spazio, per conoscersi, amarsi e capirsi ancora di più. Il valore della famiglia è uno dei temi principali: Katerina, ad esempio, è stata adottata da una famiglia italiana, ma nel cuore conserva ancora la Russia, il suo paese natale. Tornarci rappresenta per lei un sogno diventato realtà.

Basso, da esperto documentarista, offre una vasta fotografia del paesaggio delle Dolomiti e di quello russo: tra montagne, monumenti, strade, e città, il pubblico sembra trovarsi davvero sul set ad ammirare quello spettacolo quasi fiabesco. Altra caratterista è quella di usare immagini ‘da fumetto’ grazie a inquadrature tra realtà e immaginazione, riuscendo a portare sullo schermo ciò che accade nella mente creativa di un bambino di scuola elementare.

Con Amori Elementari, Sergio Basso ha realizzato una commedia-avventura molto semplice, senza troppe pretese e all’insegna dei buoni sentimenti. Un film dedicato a tutta la famiglia per ricordare agli adulti di oggi che un tempo anche loro sono stati piccoli.

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Linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.