Blockbusters Memories: Ghostbusters – Acchiappafantasmi

GHOSTBUSTERS È LA SINTESI DELLA NARRAZIONE CINEMATOPGRAFICA TOTALE, GRAZIE A TANTA AZIONE, FANTASIA E COMICITÀ CHE RENDONO LA PELLICOLA UNICA NEL SUO GENERE

Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis e Ernie Hudson sono le stelle del cinema che formano un fantastico quartetto protagonista di Ghostbusters – Acchiappafantasmi che, oltre ad essere un Cult affermato, rappresenta un vero e proprio vadevecum della comicità e della fantasia e della voglia di stupire con poco che si respirava lungo i visionari anni 80′.

Diretta da Ivan Reitman e scritto da quest’ultimo insieme a Dan Aykroyd, Ghostbusters si affermò prepotentemente ai botteghini risultando l’incasso cinematografico più proficuo di tutto il 1984. Uno dei pochi casi dove critica e box-office sono andati di pari passo, regalando a questa superba Opera un sequel, due serie animate e un merchandising da oltre un miliardo di dollari.

New York 1984: Peter Venkman (Bill Murray), Raymond Stantz (Dan Aykroyd) ed Egon Spengler (Harold Ramis) sono dei dottori universitari specializzati nella branca del paranormale. Quando i loro contributi pubblici esauriscono  i tre decidono di mettersi in proprio sfruttando la scia di eventi anomali che aleggia sulla città e creando il gruppo dei Ghostbusters. Unica cliente certa è la violoncellista Dana Barret (Sigourney Weaver) che, in seguito ad un incontro ravvicinato con una creatura all’interno del suo frigorifero, decide di contattare i tre esperti nel settore. Nel frattempo si unisce alla squadra Winston Zeddemore (Ernie Hudson) il quale, nonostante la sua impreparazione sull’argomento, viene immediatamente arruolato come quarto Acchiappafantasmi.  Dopo l’evento accaduto alla ragazza, i casi si iniziano a moltiplicare e con essi anche il portafogli e la fama dei nostri protagonisti. Purtroppo i veri mostri sono altri e alla loro porta si presenta Walter Peck (William Atherton), funzionario del Dipartimento dell’Ambiente, con la convinzione che i quattro scienziati eseguano illegalmente il proprio lavoro mettendo in serio rischio l’intera città. Intanto Dana Barret e il suo simpaticissimo vicino di casa Louis Tully (Rick Moranis) vengono rispettivamente posseduti da Zuul il Guardia di Porta e Vinz Clortho il Mastro di Chiavi. La situazione sembra degenerare quando il burocrate, grazie ad un mandato di perquisizione fa staccare la griglia di contenimento, progettata dagli stessi Ghostbuster per trattenere le entità soprannaturali. La fragorosa esplosione libera tutte le creature e ad andarci di mezzo sono proprio gli incolpevoli acchiappafantasmi che, durante la loro corta prigionia, realizzano la verità. La scoperta risulta sconcertante, il palazzo dove sono stati posseduti Dana e Louis è stato progettato dall’architetto Ivo Shandor, fanatico dell’occulto e adoratore del semidio sumero Gozer. Shandor aveva fatto costruire tale edificio allo scopo di renderlo un enorme conduttore di energia ectoplasmatica. Solo l’intervento provvidenziale del sindaco Lenny (David Margulies) riesce a scagionare il portentoso quartetto che armato di zaini protonici decide di affrontare Gozer frontalmente.

Nella storia originale al posto di Murray ci sarebbe dovuto essere John Belushi, ma la prematura morte nel 1982 dell’attore, portò a un cambio di rotta e ad una rivisitazione della sceneggiatura. Questo alla fine dei conti consacrò definitivamente Bill Murray che grazie al suo particolare estro e la sua naturale improvvisazione riuscì a incastonarsi nel cuore di milioni di fan nel ruolo dell’istrionico Peter Venkman.

Un cast di amici in stretto contatto fra di loro che in una sola ora e quarantacinque minuti di pellicola è riuscito a creare una vera e propria leggenda cinematografica adatta ad un pubblico di qualsiasi età e destinata ad essere consumata dagli occhi degli appassionati e non, ancora e ancora. Questo è uno di quei film davanti al quale non bisognerebbe mai cambiare canale w la frase “Lo conosco a memoria” dovrebbe essere resettata per questa Opera dove tenerezza, comicità e una splendida regia irradiano  questa pellicola che simboleggia la vera spensieratezza di fare qualcosa per il puro gusto di intrattenere nel giusto modo.

Bisognerebbe capire quale sia il vero motivo dietro il progetto di un nuovo capitolo targato Ghostbusters che, nonostante la morte del compianto Harold Ramis, sembra non volersi fermare a nessun costo. Attori nuovi, un cast diviso e una sceneggiatura in continuo cambiamento fanno intendere che la passione, musa ispiratrice del primo capitolo, non sia più di casa. Quindi attendiamo l’ennesima modernizzazione di un Cult, incrociando tutte le dita disponibili del corpo e sperando da una parte che qualcosa vada storto, per avere davanti agli occhi solo l’originale. Nessuna copia, come per i quadri d’autore o i grandi romanzi un capolavoro nella sua essenza dovrebbe solo essere ritoccato, per preservarne la bellezza e MAI riadattato.

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