Film da vedere in sala: le novità al cinema per il weekend

FILM DA VEDERE IN SALA PER UN ALTRO WEEKEND PIENO DI USCITE

Giovedì da qualche anno vuol dire nuovi film in uscita al cinema e come ogni settimana da quel momento a questa parte, Film4Life sceglie tra voi alcuni titoli da approfondire per non farvi affrontare la scelta cinefila del weekend con superficialità. Siamo lieti di dire che anche questo fine settimana i film da vedere in sala sono molti, tra novità e grandi titoli, film d’autore e blockbuster. Prendete nota dunque, e andate al cinema!

FILM DA VEDERE IN SALA:

THE GRAND HOTEL BUDAPEST – per curiosi visionari

Ancora una volta è un caleidoscopio di colori a fare da protagonista in The Grand Hotel Budapest nuovo lungometraggio di Wes Anderson in cui è il genere noir ad aver ispirato il cineasta attraverso il manoscritto di Stefan Zweig Il mondo di ieri. Gustave è un concierge del Budapest Hotel albergo collocato nell’immaginaria Zubrowka. Latin lover agli occhi delle signore attempate ad un certo punto l’uomo riceve una cospicua eredità da Madame D. il cui figlio accusa Gustave di essere colpevole dell’assassinio della madre facendolo finire in carcere. L’amicizia con Zero, il ragazzo lobby dell’hotel, sarà fondamentale per superare la situazione.

NOAH – per curiosi biblici

Darren Aronofsky gioca a fare Dio, Dio che sarebbe la creazione, la creazione che, in fin dei conti, è il cinema, il cinema che è sinonimo di vita, di rappresentazione e di spiegazione, cosa che fanno le Sacre Scritture, racchiudendo l’Alfa e l’Omega, la luce di tutto e il buio silente, l’inizio e la fine del Mistero Divino. Questo è Noah, l’ultimo immenso, cinematografico, faticoso film del visionario regista di The Wrestler. È una vera e propria presa di posizione quella di Aronofsky che attraverso la Genesi dell’Antico Testamento attualizza nemmeno troppo velatamente la cattiveria dell’uomo, bieca e accecata dal male che inghiotte qualsiasi scintilla di bellezza incondizionata, nascondendosi dietro la via comoda della libertà.

MISTER MORGAN, NON E’ MAI TROPPO TARDI PER RICOMINCIARE – per curiosi di una storia d’amore anticonvenzionale

È un piacere rivedere Michael Caine, protagonista incontrastato di un lungometraggio ed è ancor di più un piacere scoprire che il suo talento e il suo carisma sono ancora in grado di leggere una storia intensa di lacrime e sorrisi. Mister Morgan – Non è mai troppo tardi per ricominciare non è una storia nuova né tanto meno coraggiosa: quelli che dovrebbero essere piccoli colpi di scena non sono altre che ovvietà di una sceneggiatura più volte vista sul grande schermo eppure la bravura dei due protagonisti e la bellezza di una Parigi che si presta alla perfezione come scenario di questa commedia romantica, priva di carnalità ma piena di sentimento lasciano comunque in bocca un sapore dolce, piacevole.

PICCOLA PATRIA – per curiosi delle novità

Il regista Alessandro Rossetto esordisce in Piccola Patria,  film di finzione con un racconto ambientato nel nord est italiano agricolo e operaio ma anche xenofobo e indipendentista. Al centro vi sono la frustazione di famiglie che subiscono la crisi economica, giovani donne che sognano di fuggire dalla provincia e immigrati albanesi identificati come il nemico. il film prende la sua forma e cresce d’intensità ad ogni scena, caricando la tensione fino al finale. Il regista mostra una grande maestria nel mostrare il disagio esistenziale dei protagonisti facendo un lavoro interessante sulle inquadrature dei volti laddove i silenzi prendono il posto dei dialoghi.

NESSUNO MI PETTINA BENE COME IL VENTO – per curiosi di emozioni solitarie

Tre solitudini diverse tra loro ma che il destino porta a sfiorarsi per un attimo: Arianna, una scrittrice che ha voluto nascondersi in una sorta di eremo, Gea, la giovane figlia di una giornalista che tenta di rompere la barriera dell’esilio della donna con un’intervista, e Yuri un ragazzo di strada che muove le sue giornate tra labili amicizie e spaccio di droga. Nessuno mi pettina come il vento, ultima fatica di Peter Del Monte che torna alla regia a sette anni di distanza da Nelle sue mani, è un film asciutto che – non a caso – prende il titolo da un aforisma di Alda Merini e che, come la frase della poetessa, potrebbe dare libero sfogo a molteplici interpretazioni.

 

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