Those who kill: First Look

CONVINCE L’ADATTAMENTO AMERiCANO DI “LORO UCCIDONO”, MA IL PUBBLICO NON APPREZZA THOSE WHO KILL

Strano il caso di Those Who Kill, l’intrigante e claustrofobico crime drama prodotto dal network cable A&E, fin dal suo debutto non ha convinto il pubblico americano. Trasmesso subito dopo il frizzante Bates Motel, lo show liberamente ispirato a un’omonima serie tv danese arrivata qualche anno fa sulle frequenze di SKY, è stata prontamente sospesa a causa di bassi ascolti dopo 2 episodi.  Solo la settimana scorsa è tornata in tv su un altro canale affiliato della A&E. Eppure nonostante qualche trovata un po’ bizzarra, Those who Kill ha tutte le carte in regola per diventare un discreto prodotto di intrattenimento.

Fin dai primi minuti del pilot lo spettatore si trova al centro dell’azione. La neo-promossa detective Catherine Jensen (interpretata da un’anonima Chole Savigny già vista al cinema in svariati lungometraggi e famosa in tv per Big Love ed Americana Horror Story), si trova ad investigare su un caso piuttosto spinoso e dai risvolti più che macabri. Integerrima e scrupolosa, la detective chiede di farsi aiutare da un psicologo forense, Thomas Schaeffer (James D’arcy),  che il capo della polizia non vede di buon occhio a causa dei suoi metodi poco ortodossi. In perenne battaglia con i suoi demoni personali, Catherine spera che Thomas passa far luce su un mistero insoluto del suo passato.

Seppur mantenendo la sua natura tendenzialmente procedurale, la serie di Glen Morgan, si preannuncia un prodotto sui generis che si cala alla perfezione nella nuova moda di strutturare un drama poliziesco. Da una parte troviamo infatti i casi che in ogni episodio vengono risolti (sul filo del rasoio) dalla task force capeggiata da Catherine, dall’altra prendono vita quotidianamente i conflitti personali della protagonista, e questo suo passato burrascoso che non riesce a dimenticare. Those who kill quindi, anche se non brilla per originalità e scaltrezza rispetto a The Killing e The Bridge tanto per citarne un paio, è comunque una serie tv intelligente, mai banale che conta su un cast piuttosto convincente e su qualche colpo di scena ben assestato, offuscando saggiamente i palesi vuoti nella sceneggiatura.

Per una volta quindi un freddo drama nordico non ha attecchito sul pubblico americano, eppure dopo la visione del secondo episodio, siamo consapevoli che Those Who kill non meritava questo trattamento. Debuttando forse in un periodo infelice per l’universo seriale, confidiamo che i restanti 9 episodi siano all’altezza delle aspettative, perché a quanto sembra non ci sarà nessun rinnovo date  le premesse.

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