Parker: recensione film

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L’ESPERTO REGISTA TAYLOR HACKFORD DIRIGE PARKER, ACTION MOVIE LOGORROICO E INCOSTANTE

parker-locandinaGENERE: azione

DATA DI USCITA: 8 maggio

DURATA: 118′

VOTO: 2 su 5

I film d’azione hanno una grossa responsabilità: far svagare il pubblico che in sala va alla ricerca di adrenalina, inseguimenti, sparatorie più o meno credibili e personaggi su cui fantasticare e immedesimarsi. Se in queste pellicole poi c’è una certa intelligenza ed una sceneggiatura valida e corposa allora il prodotto finale compie il miracolo riuscendo nell’ostica impresa di alternare muscoli e cervello, intrattenendo lo spettatore con intelligenza linguistica e spettacolarità narrativa. Ovviamente tutto ciò avviene incostantemente e, molto spesso, ogni action movie va preso semplicemente per quello che è, senza declinazione alcuna o sottotesti nascosti, con una spina dorsale avvolta dai muscoli fin troppo pompati e declamati.

Parker (Jason Statham), dopo essere stati raggirato e tradito dai suoi complici durante una rapina, escogita una tremenda vendetta verso di loro. Le tracce portano a Palm Beach, dove è in atto un maxi piano per rapinare una gioielleria; Parker, deciso a portare avanti la sua vendetta si recherà proprio in Florida dove verrà aiutato da Leslie (Jennifer Lopez), una svampita quanto affascinante agente immobiliare.

L’espero regista Taylor Hackford infila le mani nel personaggio creato da Donald Westlake e porta così sul grande schermo Parker. Il personaggio, un antieroe nudo e crudo, è ritratto in un film che parte bene, accelerando fin da subito con una costruzione narrativa assolutamente costipata e congeniale, prendendo il nocciolo della trama – e il susseguirsi degli eventi – dalle non scelte del protagonista. Viaggiando così velocemente però, il film, scena dopo scena, finisce per perdere di appeal, inglobando l’action in un’atmosfera quasi patinata che non riesce a trovare ideale proseguo linguistico da quella che era la prefazione cinematografica e sintattica. L’intelligenza di un personaggio sporco ma gentile va, per l’appunto, a perdersi irrimediabilmente nella forza bruta, sprecando l’onestà intellettuale che comunque aleggiava nella pellicola. Decisioni, coraggio e caparbietà sono comunque al centro di Parker che attraverso un percorso violento e drammatico riesce a raggiungere la catarsi, suggerendo allo spettatore, con un ultimo brillio di lucidità filmica, che facendo i buoni, alla fine, si dorme comunque più sereni.

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