Il sale della terra: recensione documentario

WIM WENDERS, IN IL SALE DELLA TERRA, RACCONTA L’ESPERIENZA UMANA E PROFESSIONALE DEL REPORTER SEBASTIANO SALGADO

Il sale della terraGENERE: documentario

DATA DI USCITA: 28 agosto

DURATA: 94’

VOTO: 4 su 5

Si è talmente abituati a vedere immagini di poco conto, da selfie a piatti di cibi di varia natura ad altre frivolezze, che si è persa sensibilità verso le stesse e verso la qualità di ciò che si guarda, si immortala, si scrive nella luce.

Eppure ci sono, oltre il mondo ego riferito dei social network, persone che hanno fatto della fotografia la loro vita puntando l’obiettivo non verso se stessi ma verso ciò che li circonda donando così agli scorci di mondo o di vite, altrui, che immortalano la straordinaria potenza che solo un racconto può avere. Sebastião Salgado, professionista del reportage cui il cienasta Wim Wenders ha voluto dedicare il documentario biografico Il sale della terra, è uno di loro.

Quarant’anni di carriera, quarant’anni in giro per il mondo in cui gli occhi di Salgado sono stati testimoni della vita delle popolazioni più isolate del Sudamerica e dell’Africa e poi, ancora, delle grandi e tragiche migrazioni di massa per guerre, carestie e siccità: l’Etiopia, il Congo, il Ruanda, la Bosnia. Testimoni provati e attivi nel voler fermare in fotografie talmente profonde da caratterizzare luoghi e persone come se fossero una sceneggiatura: “il mio corpo e la mia anima si sono ammalati di fronte a tanto” ammette lo stesso reporter davanti alla telecamera sempre attenta di Wenders, anche lui amante della fotografia attenta alla minuzia come la sua produzione cinematografica conferma ad ogni nuovo lavoro. Compreso questo.

Dalle ingiustizie degli uomini verso gli uomini a quelle degli uomini verso la natura, Salgado proprio in questi ultimi anni ha spostato la sua attenzione dagli uomini alla terra. “Il 60 per cento del pianeta è ancora come ai tempi della creazione”: da queste parole è chiaro perché l’ultima raccolta del fotografo si chiama Genesi. Il frutto di un nuovo viaggio, stavolta in compagnia del figlio, Juliano Ribeiro Salgado, coautore insieme al cineasta tedesco del documentario, che ha toccato Artide ed Antartide.

Il sale della terra racconta è un racconto di vita e di esperienze che tocca l’umanità intera nella sua bellezza e nel suo dolore e che da la percezione, forse utopica ma che per un attimo lungo l’intera narrazione sembra meravigliosamente plausibile, che non è vero che tutto è perduto. Parola di Sebastião Salgado, parola di un uomo che il mondo l’ha conosciuto davvero.

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