I Nostri Ragazzi: recensione film

I NOSTRI RAGAZZI, UN’ALTRA MEDIOCRE ITALIANA STORIA DI FAMIGLIA

I nostri ragazzi posterGENERE: drammatico

DATA DI USCITA: 5 settembre

DURATA: 92′

VOTO: 2,5 su 5

Genitore – figlio: un legame di sangue che molto spesso non comprende nel suo affetto l’obiettività di vedere realmente chi si ha davanti fino a che, l’intollerante vita, non gioca il suo scacco matto di verità. Si è persone, prima che genitori e figli, con il dovere e la possibilità di sbagliare e di rendersi irriconoscibili anche davanti al più potente degli affetti.

Ivano De Matteo con I Nostri Ragazzi prende in prestito, e liberamente si ispira, al romanzo La cena di Herman Koch per narrare un dramma familiare di disillusioni che vede come protagonisti Massimo (Alessandro Gassman) e Paolo (Luigi Lo Cascio) due fratelli molto diversi, il primo principe del foro senza scrupoli e il secondo un pediatra dalla forte moralità. Ogni mese, con le rispettive mogli, Massimo e Paolo s’incontrano in un lussuoso ristorante e la loro routine e il loro fragile rapporto fatto di polemiche e litigi è spezzato da un video di sorveglianza che immortala i loro figli prendere a calci e maltrattare una barbona fino a mandarla in coma. Le reazioni a tale atto di bullismo, di cui i giovani ragazzi sono protagonisti, innescano meccanismi emotivi molto diversi nei loro genitori che sono increduli davanti alla realtà che vede i loro pargoli essere capaci di un gesto di tale ferocia.

De Matteo mette in scena l’evoluzione dei suoni personaggi con chiarezza soffermandosi, anche, sulla contemporaneità di una gioventù bruciata che non rispetta il diverso nel nome di un’onnipotenza propria dell’eccessiva libertà d’azione e dell’assenza di un dialogo tra genitori e figli, grande male tra i mali di quest’epoca di silenzi e di parole che non arrivano al di là del cellulare che i ragazzi usano per non comunicare tra loro né, tantomeno, col mondo.

La bomba che scoppia tra le mani di Massimo e Paolo, oltre a mettere in luce i limiti mai scorti dei propri figli, ha anche l’effetto di cambiare il loro modo di vedere la vita: ed ecco che davanti al crollo di ogni certezze le conseguenti decisioni dei due fratelli in merito al da farsi mutano. I protagonisti de I Nostri Ragazzi si scambiano i loro ruoli e la moralità diventa da sostantivo transitivo una caratteristica che abbraccia quello che fino ad allora sembrava essere il cattivo, denudando e mostrando la vera indole del buono.

Ivano De Matteo racconta due generazioni mettendo alla luce le immense lacune, frutto spesso dei sensi di colpa, e per farlo dirige un cast eccellente che però non si allontana dagli stereotipati personaggi che più volte ha già interpretato: ed ecco che Barbora Bobulova sfrutta la sua bellezza per essere la moglie oggetto di un Alessandro Gassman cinico e freddo mentre Giovanna Mezzogiorno è una madre languida e inconsapevole compagna del sempre troppo politicamente corretto Luigi Lo Cascio.

Il cambiamento repentino dei due personaggi principali è troppo fulmineo, veloce e legato al finale per poter mettere in luce le evoluzioni psicologiche dei due protagoniste e per poter dare a I Nostri Ragazzi quel qualcosa in più, ovvero quell’opportunità di non essere l’ennesimo dramma italiano che insulta un’epoca malata per il puro gusto di farlo e di portare a casa un lavoro che, tutto sommato, è solo un altro mediocre racconto di famiglia.

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