Venezia 71 – Loin Des Hommes: recensione film (in Concorso)

LOIN DES HOMMES: DUE PERSONE, DUE MONDI DIFFERENTI, UNA GRANDE AMICIZIA

far-from-men-picture-1Voto: 4,5 su 5

Algeria, 1954. Durante la guerra di indipendenza algerina, due uomini, divisi culturalmente attraversano il deserto insieme. Daru (Viggo Mortensen) è un militare in congedo cresciuto da colone in Algeria che, abbandonati i suoi tracorsi, pratica il ruolo di insegnante. La sua vita sembra scorrere serenamente, fino a quando una persona di sua conoscenza gli porta un algerino del posto accusato per l’omicidio del cugino. L’ordine è di scortare il prigioniero verso la città più vicina per consegnarlo all’esercito francese così che possa essere processato e in seguito giustiziato. Dopo un momento di esitazioni è lo stesso ragazzo che risponde al nome di Mohamed (Reda Kateb) a convincerlo, spiegando la sua triste storia e il perchè del proprio atto criminale. I due si mettono in viaggio camminando lungo un deserto inaccogliente pieno di insidie di vario genere, iniziando così a conoscersi meglio e a fidarsi l’uno dell’altro.

La pellicola, scritta e diretta dal cineasta David Oelhoffen, trae ispirazione dal libro di Albert Camus L’esilio e il regno. La regia è positiva, aiutata anche da una splendida fotografia che in alcune soggettive ci regala degli sfondi desertici degni del miglior spaghetti western di Sergio Leone. Di fatto insieme alla splendida interpretaione dei due protagonisti, il terzo interprete è senza dubbio l’ambientazione, arida e totalmente inospitale, perennemente presente ed importante anche per l’evolversi della trama.

Un film degno di un Festival, dove due uomini diametralmente opposti fra di loro imparano a conoscersi e a confidarsi intimamente, come due fratelli. La sorte e le avversità trasportano questa coppia di anime afflitte in diverse situazioni scomode, mostrandoci le prime avvisaglie di una rivoluzione imminente che porterà ad un sanguinante conflitto durato più di sette anni. La sceneggiatura non è mai banale, passando con serenità da momenti di pura disperazione a fugaci attimi di leggera ilarità che portano al risultato di una lettura della trama digeribile per tutti.
Con un finale eccezionale, volutamente pacato, che ci dona attimi di riflessione profonda Oelhoffen fa riflettere il pubblico attraverso gli occhi e le parole di Daru e Mohamed, due uomini diversi che condividono la sofferenza e la consapevolezza del dolore personale.

Rinunciare a tutto per poter aiutare il prossimo, un concetto di certo lontano dalla cruda realtà moderna, ma comunque coraggioso e sognatore.
Attraverso una polverosa realtà insieme ai due interpreti e coccolati da una splendida colonna sonora composta da Nick Cave e Warren Ellis, Loin Des Hommes è un racconto che conquista arrivando così dritto al cuore e alla mente. Loro cercano di ritrovare il proprio Io e questo serve a capire e ad apprezzare la pellicola, che vuole umilmente far ricordare il semplice signifiato della parola Vita e quanto sia importante gioire per essa ad ogni singolo respiro.

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