Annabelle: recensione film

LA FAMOSA BAMBOLA POSSEDUTA PRENDE VITA IN ANNABELLE, PELLICOLA DI JOHN R. LEONETTI, PRODOTTA DAL CREATORE DI INSIDIOUS JAMES WAN

locandina-annabelle.jogGENERE: horror

USCITA IN SALA: 2 ottobre 2014

DURATA: 89′

VOTO: 3.5 su 5

Si rivela estremamente coinvolgente Annabelle, diretto da John R. Leonetti e prequel di The Conjuring – L’evocazione, film che ha sbancato i botteghini raccontando le vicende dei coniugi Warren, esperti di paranormale dediti al salvataggio di persone dagli equilibri spirituali instabili.

La storia è incentrata proprio sulle origini di Annabelle, bambola dal passato demoniaco celebre, e su come questa sia passata da oggetto ludico a strumento del terrore. La faccia angelica di porcellana fa il suo ingresso nella vita di una coppia, Mia e John, in attesa di una bambina, Lia, una notte come tante altre, assumendo le sembianze di un regalo riparatore. Sarà in seguito all’aggressione da parte di una setta satanica, che troverà le vittime principali nei vicini di casa della coppia, che il sangue versato finirà sul volto della bambola, rendendola vettore di qualcosa di spaventosamente inquietante.

Questa è in breve ciò che ci dobbiamo aspettare vedendo questa pellicola; ciò che però fa effetto e parallelamente rende possibile il salto di qualità da banale film horror in esperienza inquietante è l’attenzione maniacale del regista nei confronti del suono. Ogni momento terribile, è anticipato e guidato in maniera assolutamente perfetta dalle musiche, dai suoni e dai volumi creando la suspense giusta in chi guarda aspettandosi il momento in cui si salterà sulla povera poltrona del cinema scelto per questa esperienza.

Grande nota va data anche alla fotografia. Le inquadrature lasciano presupporre che ci sia sempre qualcosa ad osservare i protagonisti, occupando la scena con fotogrammi delle camere dell’appartamento, quasi fossero scene costanti del crimine, alla ricerca del dettaglio che possa permettere di individuare la presenza che infesta la casa.

Pecca piuttosto evidente è da riconoscere forse nell’interpretazione piuttosto plastica del cast, escludendo prete e medium, perdonabile però grazie alla grande abilità nella gestione delle caratteristiche audiovisive del film, dalle quali si evince il chiaro intervento di James Wan. Lo stile del creatore di Insidious è presente in modo inequivocabile in tutta la pellicola guidando il regista Leonetti in questa evoluzione terrificante, complicità forte dovuta anche alle precedenti collaborazioni affrontate dai due.

Grazie alle capacità dei suoi creatori e alla fiducia da essi riposta nel progetto, Annabelle riesce nel suo intento primario, ossia quello di spaventare. Nonostante qualche buco nella sceneggiatura, il film rende giustizia alla leggenda della bambola indemoniata, ora racchiusa in un museo dell’occulto, pronta a ricevere le vostre visite, sempre se ne avete il coraggio.

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"Io ci vedo...un rinoceronte!"