ANNIE PARKER, UNA LOTTA LUNGA UNA VITA PER LA VITA
DURATA: 91′
USCITA IN SALA: 30 Ottobre 2014
VOTO: 3 su 5
Annie Parker (Samantha Morton) ha conosciuto il dolore fin da quando era piccola. Cresciuta con la sorella di poco più grande e il padre, il destino si è portato via la madre per un tumore al seno. Ma come le ha insegnato la sorella Joan, “se non apri la porta dove riposa mamma la morte non esce di là”. E così le due crescono e vivono serenamente fin quando non scoprono che anche Joan è affetta dallo stesso male. Da quel momento in poi, Annie passerà ogni giorno della sua esistenza a controllare che nessun nodulo si formi anche a lei. Ma il fato implacabile a volte è peggiore di quel che immaginiamo: un giorno qualunque Annie scopre di aver in serbo la stessa sorte. Cominciando a dedicare meno tempo al marito e al figlio, la donna si accorge di voler sapere più di quel male che la affligge perchè un sesto senso le dice che non è un caso se abbia colpito tutte le donne della sua famiglia.
Nel pieno degli anni ’60 non solo si conosceva molto poco di questo cancro tutto al femminile, ma neanche si voleva approfondire. Annie Parker è in questo senso un film determinante nell’informare con quanta difficoltà e forza d’animo si sia arrivati ad una scoperta grazie alla quale oggi si salvano molte vite. Parallelamente alla situazione di Annie infatti, vengono ripercorsi i passi che la dottoressa Marie-Claire King (Helen Hunt) ha percorso ostinandosi nella teoria dell’ereditarietà del gene che al tempo non trovava affatto proseliti. Informazione quindi, ma anche curiosità per commedia leggera che sebbene l’argomento profondo e drammatico non è una valle di lacrime ma anzi un racconto di tenacia e speranza intriso di un piacevole humour.
Annie Parker è un raggio di sole durante un temporale che riesce, senza troppe ambizioni, a classificarsi come un film ironico e delicato che attraverso la stessa protagonista, la famiglia, gli amici e l’entourage medico, fornisce vari punti di vista su un argomento di cui si discute ancora troppo poco. Purtroppo prevale ancora troppo una mentalità secondo la quale le cose ci capitano proprio se siamo poco fortunati, preferendo non fare controlli invece che prevenire una possibilità, remota ma esistente, di esserne portatori. Per questo ancora al giorno d’oggi film come quello di Steven Bernstein aiutano a sensibilizzare su un tema quanto mai vitale, invitando a riflettere mentre regalano due risate.
Una splendida Samantha Morton, la coraggiosa Helen Hunt e l’irriconoscibile Aaron Paul mettono passione e vivacità in un film quanto mai necessario insomma, una cui parte dell’incasso andrà in sostegno ai progetti dell’associazione Susan G. Komen Italia, per la lotta ai tumori del seno.