TRA DICHIARAZIONI D’AMORE E PAURA DEL RIFIUTO, QUEST’INTERPRETAZIONE MAGISTRALE DI DEPARDIEU RIMANE NEL CUORE DI TUTTI
Gerard Depardieu è soprattutto negli ultimi anni un uomo molto discusso, ma bisogna dargli il merito di essere un attore ineccepibile. Nel ruolo di Cyrano nel Cyrano de Bergerac diretto da Jean-Paul Rappeneau nel lontano 1990, ha incarnato alla perfezione la complessità del personaggio. Depardieu e il suo personaggio diventano una cosa sola, dominando e offuscando, per la loro grandezza, tutto il resto.
Il film è un’opera in versi dal gusto squisito seppur, proprio per questa sua caratteristica, necessiti di una certa attenzione per essere seguito. È una perfetta versione cinematografica dell’opera teatrale di Edmond Rostand, non a caso vincitore di decine di premi internazionali e candidato all’Oscar come Miglior film straniero nel 1991. Anche Depardieu quell’anno ottenne la sua candidatura come Miglior attore protagonista, battuto però dall’interpretazione di Jeremy Irons in Il mistero von Bulow. Non uscì invece sconfitto da Cannes, guadagnando per questo ruolo la Palma d’Oro.
Cyrano è un uomo d’armi, uno spadaccino, ma anche un poeta e uno scrittore. Non sa, Cyrano, che nonostante il suo grande naso e il suo sentirsi brutto, saranno le sue parole a fargli conquistare l’amore tanto agognato. Ma troppo insicuro e timoroso del rifiuto, concede i suoi versi ad un altro, a Cristiano (Vincent Perez), rinunciando all’amata cugina Rossana (Anne Brochet). Infatti le scrive lettere di suo pugno ma le firma col nome dell’amico: Cyrano, sempre rimanendo all’ombra di Cristiano, dà voce ai suoi sentimenti più profondi che mai altrimenti rivelerebbe a Rossana. Lei, da parte sua, si innamora non della bellezza fisica, ma della poeticità e della sincerità delle dichiarazioni che riceve. Cristiano e Cyrano si completano, mettendo il primo la fisicità e il secondo la purezza di sentimenti, le parole d’amore, e sarà proprio lui, per questa sua dote, a conquistare il cuore di Rossana.
Un amore che dura nel tempo e che viene rivelato solo alla fine della sua vita, quando Rossana, in un romantico e drammatico epilogo, gli sente recitare a memoria la lettera d’addio ricevuta anni prima da Cristiano; confessa: “Adesso scopro tutta la splendida bugia, le lettere foste voi”, e capisce di aver amato lui, reale autore di quei versi d’amore, di quelle “frasi galeotte, dolci e forti” che ancora conserva gelosamente.