Wish i was here: missing in Italy

WISH I WAS HERE, IL CAMMINO DELLA VITA SECONDO ZACH BRAFF

wish-i-was-here-dvd-cover-06GENERE: commedia – drammatico

DURATA: 106 minuti

VOTO: 3,5 su 5

Grazie all’incessante lavoro promozionale per ricavare il giusto budget tramite il sito di crowdfounding Kickstart, Zach Braff riesce a vestire nuovamente i panni di regista, scrittore e attore per il suo secondo lungometraggio cinematografico. Con Wish i was here, Braff mostra senza paura il suo mondo fragile, raccontando la vita, le sue consequenziali difficoltà e la voglia di mettere un punto esclamativo su ogni sogno ad esso appartenente. La pellicola ha avuto il suo debutto durante il Sundance Film Festival del Gennaio 2014, nel successivo Luglio è stata distribuita nei cinema americani e, ad oggi purtroppo, non c’è ancora dato sapere se verrà mai acquistata da una distribuzione italiana.

Aidan Bloom (Zach Braff) è un uomo ossessionato dal sogno di realizzarsi facendo l’attore, nonostante sia disoccupato e padre di due figli, cose che dovrebbero quantomeno responsabilizzarlo. Chi porta avanti l’economia domestica è sua moglie, Sarah (Kate Hudson), costretta a professare un lavoro noioso come contabile presso un ufficio di Los Angeles. Un altro grande aiuto proviene dalle tasche del padre di Aidan, Gabe Bloom (Mandy Patinkin), il quale si trova costretto a chiudere il rubinetto al figlio per contrastare una gravissima forma di cancro ai polmoni. In mezzo a questo quadretto famigliare, ci sono i due figli Grace (Joey King) e Tucker (Pierce Gragnon), che sorreggeranno Aidan lungo questo racconto di vita agrodolce.

Il soggetto è buono, anche se non del tutto originale. Chi conosce l’Artista, dopo aver osservato con attenzione questo film, penserà subito ad un collegamento con La mia vita a Garden State. il personaggio di Aiden sembra lo stesso del precedente film, solo portato avanti di dieci anni e quindi con delle responsabilità maggiori da affrontare. Fortunatamente la storia non rimane piatta, adagiandosi sul classico dramma casalingo e, anche se tutti i punti focali portano la trama verso un imprescindibile senso di malinconia, la qualità di Braff esce fuori deliziandoci con il suo dolce surrealismo che riesce ad affrontare temi delicati e toccanti in modo leggero, evitando dunque un tragico e quantomeno scontato epilogo.

Quando mollare e quando no. C’è un momento per sognare e un momento per crescere. Temi profondi, ma semplici e quotidiani ed è da essi che il regista estrapola un racconto capace di divertire e commuovere. Secondo lui questo è un mondo tragicomico, dove ognuno di noi ha la possibilità di scrivere il suo lieto fine attraverso scelte diverse e contraddittorie per alcuni, giuste e concrete per altri.

Oltre all’apparizione di Jim Parsons, interprete di un giovane attore insicuro, c’è da sottolineare il simpatico cameo di Donald Faison, che insieme a Zach Braff, riesce a esprimere quella spontanea alchimia venutasi a creare anni prima sul set di Scrubs.

Un invito a cambiare in meglio, buttandosi dietro tutti quei preconcetti radicati nella nostra cultura. Wish i was here mostra cosa accade quando le persone sono obbligate a rallentare, uscendo dallo stress quotidiano per valutare la propria vita affrontandone i momenti più delicati. Amore, lavoro, grandi delusioni e grandi speranze ed infine la morte. Se si è pronti, si è più forti di quello che si crede d’essere. Sorprendiamoci.

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