Shameless: debutto quinta stagione

“NON VERGOGNATEVI DI NOI, SIAMO LA FAMIGLIA GALLAGHER…”

ShamelessNew York– Gennaio è tradizionalmente mese di nuovi inizi e nuovi propositi e questo vale altrettanto per il fitto palinsesto televisivo americano che con il nuovo anno vede da un lato riprendere molte serie tv dopo la pausa delle vacanze e dall’altro la messa in onda di altrettante season premiere.

A partire da domenica 11 gennaio, giornata particolare dove gli spettatori concentrano la loro attenzione tra eventi sportivi e programmi di approfondimento politico, si è rinnovato l’appuntamento sul canale Showtime di Shameless.

Dimenticate tutti gli stereotipi della perfetta famiglia americana, stiamo parlando dei Gallagher, il nucleo familiare più squinternato degli ultimi anni.
Ambientata in una Chicago alle prese con la crisi economica contemporanea “Shameless” (letteralmente senza vergogna) segue le vicende della dinastia Gallagher nella quotidiana avventura della sopravvivenza, tra problemi di alcolismo, turbe sessuali e debiti mai pagati.

Giunto ormai alla quinta stagione, Shameless si è confermata negli anni, alla pari di molti altri prodotti di Showtime, come una delle migliori serie televisive americane collezionando candidature per i suoi attori protagonisti e per la sceneggiatura in parte rivoluzionaria per un certo tipo di prodotto televisivo.

Il capofamiglia Frank, uno straordinario William H. Macy, passa la maggior parte del suo tempo a bere, ubriacandosi ad ogni ora del giorno e finendo per dormire il più delle volte sulla prima superficie orizzontale disponibile dopo l’ennesima birra.

A ricoprire il ruolo della madre in questa piccola comunità di 6 figli, vista la perdurante assenza della titolare del ruolo, provvede la primogenita Fiona (Emmy Rossum). Costretta ad arrangiarsi tra lavori ed espedienti per prendersi cura dei cinque fratelli, la sua vita sembrava cambiare in meglio nelle stagioni precedenti dopo l’incontro con Steve (Justin Chatwin), il bello e dannato di turno, che aveva portato ulteriore avventura, oltre che costosissime macchine da corsa, nella sua vita.

A completare il quadretto familiare i due fratelli maggiori Ian e “Lip”, che tra uno spinello, una “scopata”, qualche piccolo furto e una complicata relazione gay con il criminale di quartiere , mantengono fede al titolo della serie.

Il pregio di Shameless è  tutto qui: affrontare senza troppi fronzoli temi scottanti e spesso tabù, attraverso il registro tipico dell’humour britannico. La serie, in realtà, altri non è che un remake dell’omonimo prodotto creato da Paul Abbot e già in onda su channel 4 nel 2004 nel Regno Unito. In questa versione americana si calca un po’ la mano, si esagera volutamente, ma almeno dichiarando sin da subito gli intenti.

I personaggi  non sono però eroi negativi, cattivi esempi da non imitare. Anzi tutto il contrario. Tra crisi e piccole gag, si racconta con ironia come anche di fronte ada estreme difficoltà si possa andare avanti nelle tante disavventure della vita soltanto quando la si riesce, anche dopo l’ennesima birra, ad afferrare con il giusto piglio. E poi un messaggio di fondo emerge prepotente ancora una volta nell’immaginario classico narrativo americano: quello della famiglia. Il vero motore della società americana e di un popolo che fonda la sua unione e il suo nazionalismo anche e soprattutto sui valori della famiglia.

Consigliatissimo per tutti gli orfani di Nip/Tuck, in astinenza, come il sottoscritto, da quell’ un-politically correct che nella nostra televisione stenta ancora ad essere sdoganato. Per fortuna che ci pensano da oltre oceano.

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Onnivoro cinematografico e televisivo, imdb come vangelo e la regia come alta aspirazione.
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