Il settimo figlio: recensione film

IL SETTIMO FIGLIO: L’ADATTAMENTO DEL ROMANZO DI DELANEY NON CONVINCE

 

Locandina Il settimo figlioGENERE: fantasy

DURATA: 102 minuti

USCITA IN SALA: 19 febbraio 2015

VOTO: 2 su 5

 

In un passato magico, il mago Gregory (Jeff Bridges), ultimo cavaliere di un ordine di guerrieri impegnati da sempre nella lotta contro il male, riesce ad imprigionare la malvagia Madre Malkin (Julianne Moore), potente strega che vuole sottomettere a sé l’umanità. Dopo un decennio di prigionia, Madre Malkin si libera e cerca vendetta. L’unica àncora di salvezza è Thomas Ward (Ben Barnes), settimo figlio di un settimo figlio, che viene trovato da Gregory per diventare il suo discendente e affiancarlo nella lotta contro le forze del male.

Insomma, Il settimo figlio si presenta con un plot lineare sulla carta, quel tipo di storia che con la bravura del regista può arricchirsi e acquisire spessore e unicità. Purtroppo l’impressione è che, se da una parte si sarebbe potuto lavorare meglio sulla sceneggiatura, dall’altra è anche la regia di Sergej Bodrov ad avere una grande colpa: quella di non essere stata in grado di rendere davvero avvincente quella che dovrebbe essere una storia d’avventura. Invece i dialoghi banali si avvicendano a scene dagli effetti speciali quasi imbarazzanti, più vicini a un videogame che ad un lungometraggio degno di Hollywood. Alcune parti inoltre sarebbero potute essere maggiormente approfondite nell’analisi registica, al contrario rimangono lì, in bilico tra i forse che lo spettatore inizia a formulare nella sua mente per dare una risposta alle mancanze della pellicola. Insomma, la resa è davvero povera.

Soprattutto sembra che Bodrov si sia impegnato maggiormente a delineare i caratteri maschili, primo fra tutti il personaggio di Jeff Bridges, fino a renderlo però fin troppo ridicolo nel conferirgli quella parlata stentata e incomprensibile (versione in lingua originale), e relegando invece quelli femminili nel limbo dello stereotipo, caratterizzati in generale da rabbia, isterismo e voglia di vendetta per rifiuto e delusione amorosa.

Eppure dispiace, perché il cast stellare, come anche le fantastiche scenografie di Dante Ferretti e le musiche di Marco Beltrami sarebbero potuti essere dei gran bei punti di forza. E dispiace anche vedere Julianne Moore, reduce del successo di Still Alice e nominata agli Oscar, imprigionata nei panni di una delle peggiori streghe che si siano mai viste negli ultimi anni sul grande schermo (e sono state molte).

Il Settimo figlio è tratto dall’opera letteraria L’apprendista del mago di Joseph Delaney, primo capitolo di una saga composta da 13 romanzi. Ma se il risultato deve essere questo, speriamo che non proseguano con i sequel.

 

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