IMBARAZZANTE TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA DEL PERSONAGGIO DI CHARLIE MORTDECAI
DURATA: 107 minuti
USCITA IN SALA: 19 febbraio 2015
VOTO: 2 su 5
Gestire un branco di russi inferociti, i servizi segreti inglesi, una moglie dalle gambe chilometriche ed un terrorista internazionale non sarà cosa facile. Ma Charlie Mortdecai (Johnny Depp) ci riuscirà. In giro per il mondo, armato solo del suo fascino e della sua bellezza, Charlie intraprenderà una corsa contro il tempo per riuscire a recuperare un dipinto rubato, che si dice contenga il codice per accedere ad un conto bancario in cui era stato depositato l’oro dei Nazisti.
Diretto da David Koepp, Mortdecai si ispira al libro “Don’t point that thing at me” di Kyril Bonfiglioli, primo volume di una trilogia pubblicata dedicata al ricco mercante d’arte, Charlie Mortdecai, ambientato tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Una trasposizione cinematografica di un personaggio interessante che non riesce, però, a coinvolgere né emozionare lo spettatore.
Deve esser successo qualcosa alla carriera di Johnny Depp, perché ultimamente non riesce a indovinarne una. Ben lontano dalla fama che lo consacrarono con la saga dei Pirati dei Caraibi, o dai ruoli drammatici che lo resero famoso agli occhi del pubblico (Buon Compleanno Mr Grape, Blow), Depp guadagna l’ennesimo flop cinematografico non riuscendo a pieno a interpretare Charlie Mortdecai e finendo per annoiare lo spettatore. Gwyneth Paltrow è la moglie di Mortdecai, Johanna, bella ed elegante come sempre, anche se si ha la sensazione che sia anche lei fuori luogo. Si salvano Ewan McGregor, convincente nel ruolo dell’ispettore Martland, e Paul Bettany, nei panni del tuttofare di Mortdecai, Jock, l’unico in grado di strappare qualche risata al pubblico.
Menzione ai simpatici siparietti tra Depp e Bettany, alla loro terza collaborazione insieme, che danno un po’ di ritmo al film. Il resto, sono 100 minuti di noia all’insegna del non-sense.