Tom Hardy è Bronson

CHARLES BRONSON HA CERCATO PER TUTTA LA VITA DI DIVENTARE FAMOSO

TOMHARDY_La violenza si muove impazientemente nella cella, in attesa di poter fare la sua entrata in scena, di potersi esibire di fronte al suo pubblico. Oliata, nuda, in castigo, aspetta che la vengano a trovare e che possa più che mai mostrare il suo talento. Il suo mostruoso e temuto talento. I passi allora si fanno sempre più vicini. Ci siamo. Si prepara, tende i muscoli, e ferma, aspetta di sferrare il suo primo e letale colpo su quei fantocci in divisa che per professione devono affrontarla.

La violenza ha più nomi. Chiamata alla nascita come Michael Gordon Peterson, adesso preferisce essere chiamata più semplicemente Bronson, Charles Bronson. Charlie ha sempre pensato e sperato di avere una vocazione. Una propensione a fare qualcosa per cui essere ricordato. Non sapeva bene cosa, ma ha sempre saputo in fondo di averla. Ma la natura non ci mette molto a fare il suo corso e a manifestarsi. Così fin dai tempi della scuola manifesta una spiccata propensione alla violenza. Picchia i suoi insegnanti, i suoi compagni di scuola e non riesce a tenersi un lavoro per la sua discutibile condotta. Così dopo una rapina senza successo finisce in carcere. E così il sogno si realizza.

Charlie scopre di avere un pubblico, la sua violenza scatenata e scaricata sugli agenti penitenziari trova un certo consenso tra gli altri detenuti. Charlie trova la sua ragione di vita, scopre che il suo grezzo talento può essere affinato, migliorato e la sua abilità di sadico violento può ancora migliorare. E così per lui quelle carceri diventano delle semplici e accoglienti camere d’albergo. Charles è sorridente, portatore di un ambiguo sorriso pronto a mostrarsi per ciò che è: pura rabbia incontrollata. Una bocca spalancata che, prima delle sue braccia e delle sue gambe, è pronta ad aggredire colui che ha la sfortuna di trovarsi di fronte.

Un pò come il suo pubblico immaginario, che in un oscuro teatro assiste ai monologhi che raccontano la sua vita, la sua rabbia e la sua violenza. Si maschera Bronson, si trucca, si effemina, fa uno splendido e catalizzante gioco delle parti pur di raccontare la sua imprigionata esistenza, riuscendo ad ottenere una risata  dal suo finto pubblico. Charlie sarà inoltre costretto a vivere, per il suo contrastante comportamento, in un centro d’igiene mentale, “un motel in cui non volevo più rimanere.

La sua vita si alternerà tra un dentro e fuori dal carcere, fin quando l’isolamento non diverrà il suo unico stile di vita e l’arte comincerà ad essere qualcosa di attraente per quest’energumeno dall’ atteggiamento fanciullesco e infantile, malvagio non per scelta ma per natura. Tom Hardy è il grande interprete di questo personaggio ispirato alla figura del vero Michael Gordon Peterson, considerato l’uomo più pericoloso d’Inghilterra. Il lavoro che l’attore inglese ha fatto sia dal punto di vista fisico che emozionale è lodevole. Ingrossatosi in maniera spropositata, l’attore si è celato completamente nei panni del vero Charles Bronson, studiandone la mimica grazie agli incontri diretti con il carcerato.

La disperazione, la sofferenza, la violenza, l’ira, il gusto sadico e l’ambiguità, tutto è percepibile negli occhi di questo splendido interprete che è riuscito perfino a stupire lo stesso Bronson. La natura bambina di questo personaggio viene enfatizzata ed inserita in situazioni normali, contrastando con la sua figura minacciosa, la sua possente stazza, l’ira virile che sputa nei combattimenti. Con questa cruda interpretazione, pregna della giusta pazzia, eccentricità e teatralità che questo personaggio possiede, Tom Hardy si è guadagnato un posto d’onore a Hollywood, partecipando appena due anni dopo alla visionaria pellicola campione d’incassi Inception di Christopher Nolan, e il premio come Miglior Attore al British Independent Film Awards.

Nicolas Winding Refn consegna al pubblico, prima inglese e poi mondiale, uno dei suoi film più riusciti, prima del grande successo di Drive e dopo l’acclamata trilogia Pusher. Bronson è un film che con grande maestria riesce a congelare più volte l’immagine del suo protagonista, dando una poetica, a volte buffa e divertente interpretazione di questo tanto discusso cittadino inglese. L’uso dei colori e della musica, più volte inserita in un momento di attesa e calma apparente prima dello scoppio della violenza, danno una sensazione grottesca a questa vicenda così vera.

Tom Hardy assieme allo stile forte e originale di Nicolas Winding Refn, danno vita ad uno dei più attraenti e formidabili film inglesi, un biopic originale che supera la realtà assumendo le sembianze di vero capolavoro.

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