Studio Ghibli, tra sogni e follia


CRESCE L’IMPAZIENZA DI CONOSCERE TUTTI I SEGRETI DELLO STUDIO GHIBLI

studio-ghibliNel regno dei sogni e della follia: quale potrebbe essere questo posto se non quello che ha visto i natali delle opere di Hayao Miyazaki, vale a dire il famoso Studio Ghibli? Il genio visionario che ha conquistato il mondo partendo dal Sol Levante diventa il protagonista di un documentario che sarà proiettato solo in due date evento, 25 e 26 maggio, e che è stato presentato il 24 aprile in anteprima al Far East Film Festival.

Un film che segue tutto il percorso creativo alla base di ogni sua pellicola d’animazione creata all’interno dello storico Studio Ghibli, il covo magico dove hanno preso vita la maggior parte dei lavori del visionario giapponese, e che nacque nel lontano 1985 non solo per sua volontà, ma per un’idea condivisa con Isao Takahata, col quale aveva lavorato per diversi anni per la Toei Animation.

Al solo guardare la locandina, entriamo già nel mood di questo viaggio magico: tre personcine distinte (il terzo è il produttore Toshio Suzuki), sedute su un muretto e perfettamente a loro agio, quasi non sapessero che hanno alle spalle una costruzione e degli alberi ad acquerelli. E invece sono così tranquilli perché quello è il loro mondo, e l’hanno creato loro, e il loro sorriso è un invito a lasciarci trasportare anche noi in quel regno di colori e illustrazioni.

La regia è di Mami Sunada, che ha deciso e avuto il permesso di seguire Miyazaki e Takahata negli intensi mesi di gestazione dei loro due ultimi progetti, Si alza il vento e La principessa splendente, passando con loro intere giornate all’interno dello Studio Ghibli e nel giardino che circonda l’edificio. Quello che ci viene proposto è un dietro le quinte degli ultimi (capo)lavori del maestro, che è solito indossare un lungo grembiule bianco, ripercorrendo tutte le fasi dal suo lavoro, ma anche la ricostruzione della storia dello studio attraverso materiali dell’epoca.

Nell’attesa dell’uscita, il consiglio è non solo quello di rivedere i suoi film, ma di divertirsi a cercare gli “easter egg” che ha sapientemente nascosto al loro interno: dai suoi buffi autoritratti ai richiami di altre pellicole, fino alle citazioni dello stesso Studio Ghibli. E se qualcuno avesse bisogno di aiuto, c’è sempre il filmato che ha fatto impazzire il web a dare una mano.

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