AUDREY HEPBURN, TRA CINEMA E STILE, IN MOSTRA A LONDRA
È di nuovo lei, Londra, la città che ci regala una nuova esposizione di cui parlarvi nel nuovo appuntamento della nostra rubrica VideoArte. Questa volta la protagonista è una star del cinema, una diva dello scorso secolo: Audrey Hepburn. Audrey Hepburn Portraits of an Icon sarà inaugurata il 1° luglio, e aperta al pubblico dal 2 luglio al 18 ottobre 2015 presso la National Portrait Gallery.
La mostra fotografica è stata impostata su una selezione di più di 70 scatti messi a disposizione dai due figli della diva, Luca Dotti e Sean Hepburn Ferrer, scelti direttamente dall’archivio di famiglia; fotografie che ripercorrono non solo la carriera cinematografica ma anche la vita privata e l’impegno umanitario di una delle icone del Novecento. Molte immagini portano la firma di grandi fotografi come Richard Avedon, Cecil Beaton, Terry O’Neill, Norman Parkinson and Irving Penn, oltre a copertine di vari magazine e foto di scena dei suoi numerosi e famosi film.
Molte quelle inedite, alcune invece già viste, raramente o più spesso, ma tutte volte ad omaggiare una donna delicata e dallo stile inconfondibile, tanto che proprio quest’anno è stata incoronata da un sondaggio come la “britannica più elegante di sempre”, superando addirittura David Beckam e Lady Diana.
Una figura inconfondibilmente esile, a causa della malnutrizione subita durante gli anni della guerra e rivelata dal figlio Luca (nata a Bruxelles, si trasferì bambina in Olanda, dove visse la privazione del cibo provocata dalla Seconda guerra mondiale fino all’adolescenza, e la sua nutrizione non era sufficiente neanche per farla stare in piedi); grandi occhi da cerbiatta, resi ancor più magnetici dall’eyeliner scuro, dalle numerose passate di mascara e dalle ciglia separate una ad una con uno spillo; labbra fine, che era solita ridisegnare per farle sembrare più carnose; seno piccolo e piedi grandi, elementi che contribuivano a renderla “imperfetta”. Nonostante questo, è stata una delle donne più fotografate di sempre.
“La mia vittoria più grande è stata quella di convivere coi miei difetti”, diceva. Ma era stata capace di accettarsi, una lezione sempre attuale, ieri come oggi.