Il posto, seconda opera di Ermanno Olmi

IL POSTO, RACCONTO DEL MONDO DEL LAVORO AI TEMPI DI OLMI

il-posto-locandinaIl posto è un film del 1961 scritto e diretto da Ermanno Olmi. Si tratta del secondo lungometraggio del regista italiano. Fu proprio con questo lavoro che ottenne notorietà a livello internazionale. Il film venne, infatti, presentato alla XXII Mostra Cinematografica di Venezia, dove ottenne il premio della critica. Il debutto sul grande schermo era invece avvenuto nel 1959 con Il tempo si è fermato. Negli anni precedenti, il regista aveva lavorato a diversi documentari, realizzati per l’azienda in cui lavorava la madre. In essi il regista documentava le diverse fasi di varie produzioni industriale.

Questi anni di attività presso l’azienda hanno certamente influenzato i film successivi del regista. In essi, infatti, si ritrovano aspetti stilistici caratteristici del lavoro documentaristico ed una grande abilità nel rappresentare situazioni reali e attività di tutti i giorni. Il regista viene infatti spesso associato alla corrente del cinema neorealista italiano. I suoi film rappresentano con naturalezza scene e ambienti di vita quotidiana. In particolare, nel caso de Il posto, si tratta dell’ambiente di lavoro.

In questo film il protagonista è Domenico, un giovane che proviene da una povera famiglia di Medea, alle prese con la sua prima selezione di lavoro. La selezione si svolge presso una grande impresa a Milano. Il ragazzo effettua con apprensione i diversi esami a cui viene sottoposto, ben conscio delle aspettative della famiglia che considera quel lavoro una importante opportunità da non mancare. Vi sono molti altri ragazzi che come lui cercano di ottenere il posto e, tra questi, c’è anche Antonietta, una ragazza che conosce durante la pausa pranzo, tra un esame e l’altro. Tra i due nascerà istantaneamente un legame speciale. Chissà, però, se il destino li vedrà assunti entrambi…

Il posto è un film di formazione che con sensibilità ci mostra l’introduzione di Domenico nel mondo del lavoro. Domenico è un ragazzo introverso che sembra osservare con diffidenza ma con pacata rassegnazione la sua situazione: la “fortuna” di esser stato preso a lavorare per una grande azienda. Tramite lo sguardo smarrito del personaggio, noi osserviamo a nostra volta la sua situazione ma, allo stesso tempo, anche quella della società intera. Un Italia in preda al boom economico, caratterizzata da un’enorme massa di pendolari, in cui i contadini diventano operai ed impiegati che vanno ad affollare fabbriche ed imprese. Si raggruppano, quindi, in ambienti sovrappopolati, freddi ed intristiti, in cui i contatti umani diventano innaturali e forzati.

Si tratta di un ritratto storico di un periodo dell’Italia di cui si racconta spesso con nostalgia, osservato da un diverso punto di vista. L’abilità cinematografica del regista, la naturalezza dell’interpretazione degli attori e lo scorrimento naturale della trama, lo hanno reso un classico del cinema italiano.

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