Minions, il giallo che vi conquisterà

MINIONS ALLA CONQUISTA DEL BOTTEGHINO. ECCO LE CURIOSITÀ SUL FILM

scarletIl piano è quello di trovare il più cattivo della terra, un malvagio signore da servire per ritrovare la felicità: partire e avventurarsi in giro per il mondo, dirigendosi dal gelido Antartide a New York e Orlando, fino ad approdare a Londra.

Questa l’avventura di Kevin, Bob e Stuart, tre coraggiosi Minion che abbiamo già avuto il divertentissimo piacere di conoscere nei due film d’animazione Cattivissimo Me e Cattivissimo Me 2, e che ora tornano in un prequel da lasciare a secco di risate, Minions. Il film ci mostra la loro evoluzione da organismi unicellulari fino a esseri complessi e buffi, e come sono sempre stati attratti dai cattivi della catena alimentare.

Minions ha già conquistato il botteghino americano e il pubblico impazzisce per loro dalla prima apparizione del 2010. Inoltre, il Pantone Color Institute ha introdotto, dopo tre anni di nessuna novità, un codice colore nella palette Pantone, il Giallo Minion, ispirandosi per la prima volta a dei personaggi.

In attesa del film, in uscita nelle sale dal prossimo agosto, ecco alcune curiosità per conoscerli e capirli meglio.

  • Il film nasce dalla volontà di provare a raccontare la nascita di questi simpatici esserini al curioso pubblico che ne ha fatto domanda. “Abbiamo tutti un po’ di Minion in noi, alcuni più di altri. Il pubblico ci ha fatto così tante domande su chi fossero i Minion e da dove provenissero, che abbiamo pensato sarebbe sarebbe stato divertente provare a rispondergli”, ha commentato Bryan Lynch, sceneggiatore del film.
  • Una delle caratteristiche più attraenti e divertenti dei Minion è come parlano, un linguaggio creato dal miscuglio di tante diverse lingue che conosciamo, parole dal sound familiare ma che poi insieme non vogliono dire nulla, tanto che per i due episodi di Cattivissimo Me erano stati diffusi addirittura dei dizionari minionese-italiano e viceversa.
  • L’etimologia del linguaggio dei Minion è internazionale, e il motive è semplice, e sta tutto nella loro storia: hanno appreso le basi dell’egiziano antico dal faraone, il francese dell’alta società da Napoleone, la vera lingua della Transilvania del Conte Dracula o i semplici grugniti dal primo Homo Sapiens, avendo servito così tanti padroni in tutti i più disparati luoghi della Terra.
  • Il loro modo di esprimersi e farsi capire è molto basato anche sulla corporeità e sulla comicità fisica, sull’espressività dei movimenti del corpo e delle espressioni del volto, utilizzate con un’enfasi che supera qualsiasi barriera linguistica.
  • A prestare la voce a Scarlet Sterminator, la più cattiva del mondo, è Sandra Bullock, che dice del suo personaggio: “Il mio scopo in questo film è quello di essere unicamente e perennemente irritata e scorbutica. Scarlet è come una bambina di otto anni viziatissima. Non ha ricevuto l’attenzione di cui aveva bisogno crescendo, così adesso sta cercando il modo di diventare la regina”. Il marito Herbs è doppiato invece da Jon Hamm, fresco di serie sugli anni 60 (stesso periodo in cui è ambientata la storia). Lui le è totalmente dedito, pronto ad assecondarla in ogni sua richiesta. I due insieme formano una coppia solida, e sono molto teneri e innamorati. Al di là del loro essere malvagi, quindi, la loro relazione è di certo un bell’esempio.
  • Il film è ambientato in molte diverse epoche, ma la storia si sviluppa principalmente nel 1968. Inutile dire che gli autori si sono sbizzarriti con i richiami: dalla citazione della storica camminata dei Beatles in Abbie Road, fino alla leggenda del finto allunaggio americano, passando per una giovanissima Regina Elisabetta e i suoi fedeli e affezionatissimi cani di razza Corgi.
  • Infine, non poteva mancare una colonna sonora di tutto rispetto che al meglio rispecchia la musica degli anni 60: nel film ci sono i brani migliori dell’epoca, da Got to Get You Into My Life dei Beatles a Purple Haze di Jimi Hendrix, fino a Happy Together dei Turtles, I am a Man di The Spencer Davis Group, You Really Got Me dei Kinks, My Generation degli Who e Mellow Yellow di Donovan.

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