Hunger Games – Il Canto della Rivolta Parte II: Recensione film

DEGNA CONCLUSIONE DELLA SAGA CON UNA DELLE EROINE MODERNE PIU’ AMATE

HUNGER GAMES IL CANTO DELLA RIVOLTA locandinaGENERE: avventura, fantascienza

DURATA: 137′

USCITA IN SALA: 19 novembre 2015

VOTO: 4 su 5

Ragazza di fuoco, sopravvissuta due volte agli Hunger Games, diventata poi ghiandaia imitatrice per i ribelli, simbolo della rivolta, ma per alcuni lei è semplicemente Katniss Everdeen. Hunger Games – Il Canto della Rivolta Parte II conclude la saga letteraria basata sui romanzi di Suzanne Collins e trasportata sul grande schermo per la prima volta nel 2012. L’ultimo capitolo inizia esattamente dove era terminato il precedente. Katniss (Jennifer Lawrence) è stata appena aggredita da Peeta (Josh Hutcherson), tornato da Capitol City con il lavaggio del cervello ed è convinto ora che la ragazza sia una bugiarda e il male assoluto, per questo dovrebbe essere eliminata. I distretti sono ormai in rivolta e sono in piena guerra contro Capitol, mentre Katniss ha un solo fine unico: uccidere il presidente Snow (Donald Sutherland) in una definitiva resa dei conti. In compagnia di un gruppo di amici ed alleati – tra cui il fidato Gale (Liam Hemsworth), Finnick (Sam Claflin) e Peeta – Katniss parte per una missione con l’unità del Distretto 13 con l’obiettivo di mettere in scena un tentato omicidio del presidente Snow, sempre più ossessionato a distruggere la ragazza. La rocambolesca crociata, rinominata “la 76esima edizione degli Hunger Games”, porterà molte perdite, difficoltà e ostacoli pericolosi, poiché il sangue si paga col sangue e la ghiandaia imitatrice lo sa bene. Basterà il suo odio e la sua rabbia contro Snow a ripagare tutte le vittime innocenti che hanno pagato i distretti di Panem?

Francis Lawrence dirige di nuovo Jennifer Lawrence nell’ultimo capitolo della saga, Hunger Games – Il Canto della Rivolta Parte II, in un ruolo ormai cucito a pennello su di lei: di Katniss conosce le sue emozioni, il suo coraggio e sa che le sue azioni sono spesso dettate dall’egoismo, ma sopratutto conosce il suo cuore, quello di una giovane perennemente divisa tra il suo migliore amico Gale e il ragazzo del pane Peeta, colui che l’ha conquistata durante gli Hunger Games (anche se in tempo di guerra c’è davvero poco tempo per l’amore). Dietro i giovani attori si muovono le grandi personalità di Julianne Moore, nei panni di Alma Coin, la magnetica leader che guida la rivolta; Philip Seymour Hoffman nel ruolo di Plutarch, che sorride per l’ultima volta nella sua ultima apparizione al cinema, tanto che alcune scene sono state inserite con la computer grafica successivamente; ritornano Haymitch (Woody Harrelson) ed Effie (Elizabeth Banks), che sono stati fin dall’inizio con Katniss e Peeta, anche se qui hanno un ruolo marginale.

Hunger Games – Il Canto della Rivolta Parte II si presenta come il film più maturo della saga poiché a crescere sono i personaggi. Non è facile esternare le emozioni che coinvolgono tutti i protagonisti della vicenda, perciò a volte sono i gesti a parlare, come nella scena toccante dell’ultimo abbraccio tra le sorelle Everdeen: Katniss sa che molto probabilmente non rivedrà più Prim, perciò la stringe come per trasmetterle qualcosa. La ragazza ha solo 17 anni ma guida una rivoluzione, si fa peso di dolori più grandi di lei e alla fine riesce ad esternare i suoi sentimenti per Peeta poiché solo l’amore che prova per lui può riuscire a liberarlo definitivamente dai suoi demoni (e lei a liberarsi dei suoi).

I temi presentati in Hunger Games – Il Canto della Rivolta Parte II non sono mai stati così attuali sopratutto in quest’epoca moderna, tra guerre, ribellioni, stress post traumatici e caos. E alla fine ci fa davvero sperare che tutti quegli incubi non siano poi così peggiori come certi giochi.

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Linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.