Revenant – Redivivo: Recensione film

LEONARDO DI CAPRIO SFIDA L’UOMO E LA NATURA NELLA SUA INTERPRETAZIONE PIU’ ESTREMA: REVENANT

revenantGENERE: drammatico, avventura

DURATA: 156′

USCITA IN SALA: 16 gennaio 2016

VOTO: 4 su 5

Tratto da una storia vera, Alejandro González Iñárritu, reduce dal successo di Birdman, torna dietro la macchina da presa per raccontare la storia vera di del cacciatore Hugh Class, sebbene il film sia parzialmente ispirato alla sua storia e all’omonimo romanzo del 2003 scritto da Michael Punke. Revenant – Redivivo racconta l’epica avventura di un uomo che cerca di sopravvivere grazie alla straordinaria forza del proprio spirito. In una spedizione nelle vergini terre americane, l’esploratore Hugh Glass (Leonardo Di Caprio) viene brutalmente attaccato da un orso. Soccorso dai membri del suo gruppo di cacciatori, l’uomo cerca di sopravvivere a stento, finché viene abbandonato e dato per morto dai membri del suo stesso gruppo di cacciatori. Nella sua lotta per la sopravvivenza, Glass sopporta inimmaginabili sofferenze, tra cui anche il tradimento del suo compagno John Fitzgerald (Tom Hardy). Mosso da una profonda determinazione e dall’amore per la sua famiglia, Glass dovrà superare un duro inverno nell’implacabile tentativo di sopravvivere e di trovare la sua redenzione.

Revenant – Redivivo è un film potente, girato in condizioni estreme e in luoghi dove la luce del giorno è veramente precaria – principalmente a Calgary e nei Mammoth Studios di Burnaby, nella Columbia Britannica. La situazione climatica non sempre favorevole ha condizionato anche la recitazione degli attori, più coinvolti sulla scena, in primis Leonardo Di Caprio, costretto a girare a temperature di 30 gradi sotto lo zero, indossando pellicce pesanti anche 45 chili. Fortunatamente la scena dell’attacco tra il suo personaggio e il terribile orso non è vera, ovviamente. Revenant è un progetto affascinante, lungo 5 anni, frutto della collaborazione tra Iñárritu  e Emmanuel Lubezki Morgenstern “Chilo”, vincitore di due Premi Oscar per miglior fotografia per Gravity e Birdman.

Revenant non è un film propriamente d’azione, ma piuttosto è un viaggio: sia esteriore, verso le terre inesplorate delle tribù indigene, sia interiore, verso l’animo umano, alla scoperta di sentimenti che emergono quando ormai si ha perso tutto. Il fine ultimo di Glass è la sopravvivenza, il suo cammino è la redenzione, che passa attraverso il suo spirito di sopravvivenza e la vendetta verso quell’uomo (Hardy) che l’ha tradito e l’ha lasciato insieme. La natura resta la protagonista del film. I sussurri che sentiamo sembrano quasi provenire dall’ambiente circostante, pronto a schierarsi dalla parte di Hugh Glass che ormai, abbandonato da tutti, si allea con il panorama circostante. DiCaprio non parla per quasi due quarti di film, lasciano un quarto ai sospiri, e l’ultimo quarto alle espressioni e le sensazioni. Trascina nella neve il suo corpo corrotto dal freddo, coprendosi con pellicce, rifugiandosi in carcasse per riparasi dal freddo. Tom Hardy è quasi irriconoscibile nel ruolo di cattivissimo; accanto a lui c’è il giovane Will Poulter e l’irlandese Domhnall Gleeson.

Revenant – Redivivo è una lenta ed inesorabile discesa verso gli inferi del rapporto uomo-natura e uomo-uomo, ma sopratutto è un campanello d’allarme verso la situazione attuale del nostro pianeta. E chi meglio di Leonardo DiCaprio, ambientalista fino al midollo, poteva avere quella parte? Il film di Iñárritu non sarà certamente un capolavoro e non può essere definita la miglior interpretazione dell’attore, ma potrebbe essere il film che gli darà finalmente l’ambita statuetta.

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Linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.