RIUSCIREMO A SFUGGIRE ANCHE NOI DAL NOSTRO “GATTO SILVESTRO”?
Ci credete voi alle coincidenze? Sapete quando incontrate nell’arco di poco tempo situazioni e tematiche che s’incastrano alla perfezione? Quella roba che vi fa pensare: “Ma che per caso l’universo mondo sta cercando di dirmi qualcosa”?
Ebbene sono andata a vedere con mio marito La grande scommessa, cast stellare, qualche nomination agli Oscar e tema di attualità come la crisi finanziaria americana che ha travolto le banche statunitensi e qualche milione di cittadini d’oltreoceano. Mio marito, povero, era stanco per una giornata di lavoro molto intensa e si è addormentato placidamente nell’ombra della sala. Ho pensato: “Cominciamo bene”. Poi l’intreccio narrativo del film mi ha assorbita completamente. E mi è successa quella cosa di cui parlavo sopra. Sentire fluire dentro il richiamo di qualcosa direttamente dalla memoria emotiva.
Il film è ottimamente recitato, Christian Bale è cosi bravo da farci dimenticare la sua faccia stramba e diventare affascinante, (come diceva Totò: “A me piace!”). Il resto del cast assolutamente all’altezza, con Brad Pitt che finalmente si è accorto di stare invecchiando e quindi di avere una gamma di possibilità interpretative molto più ampia. Regia serrata e poggiante (si può dire?) sulle relazioni umane che si scatenano intorno al dramma del crollo del mondo finanziario a stelle e strisce. È tutto così interessante e affascinante che sembra roba di un altro pianeta o perlomeno di un’altra epoca e te la gusti con quella sensazione di sollievo che prova chi può raccontare di averla scampata bella.
Ma poi mi si accende all’improvviso la lampadina! Ma questa follia mi sembra di averla già sentita! Tipo il canarino di gatto Silvestro. La follia, attenzione, riguarda il tema de La grande scommessa, e cioè la stupidità di un sistema economico/governativo che poggia esclusivamente sul debito. Un debito che non sarà mai ripianabile e che crea altre speculazioni satellite che quindi generano debiti sul debito. E così via. Sarebbe come friggere olio senza metterci niente dentro da cucinare e venderlo così com’è per poi venderne anche la puzza che si sprigiona fino al soffitto della cucina. E via di seguito.
Sapete allora chi è Martin Armstrong? È un grande economista di Princeton che ha ideato un geniale sistema, legato al pi greco (e non chiedetemi altro perchè di matematica ne so quanto i pinguini di Madagascar), che riesce a calcolare, attraverso lo studio della storia dell’economia, le crisi future e persino le guerre. Il signore in questione ritiene che dai flussi economici si possano prevedere le future crisi politiche internazionali. E ci azzecca così tanto che la CIA lo ha tenuto 12 anni in prigione perchè si è rifiutato di condividere con loro il suo geniale sistema di preveggenza.
Voi direte si, ma che c’entra? C’entra. C’entra perché La grande scommessa ci vuole dire: “Guardate che siamo governati da stupidi al quadrato, che per ingozzarsi di tutto oggi ci negano il domani, oltre a mandare un sacco di povera gente a farsi fottere”. Che è esattamente quello che ci sta suggerendo anche Martin Armstrong, oggi rientrato al suo posto a Princeton. Ergo film imperdibile: per il cast, la regia e le verità nascoste che ci vuole comunicare. Prima che sia troppo tardi. Tweety il culo se lo salva sempre con Silvestro. Siamo sicuri che sarà così anche per noi?