PROGETTI RIMASTI NEL CASSETTO O ABBANDONATI: ECCO I FILM DISNEY CHE (FORSE) NON VEDREMO MAI IN SALA
Quanti sono i film che la Disney ha accantonato nel corso degli anni? Almeno un paio di decine. Idee geniali, o quanto meno interessanti, che per un motivo o per l’altro (per lo più per cause economiche, difficoltà nella realizzazione, problemi per i diritti o tempi troppo lunghi) non hanno mai visto la luce. Alcuni soggetti sono arrivati in mano agli animatori, anche più volte nel corso dello scorso secolo seppur senza risultati concreti, altri invece sono rimasti soltanto dei sogni che, forse, sarebbero potuti essere dei grandi successi se divenuti realtà.
Ecco 5 titoli su cui speriamo che prima o poi la House of Mouse si ricreda.
CHANTICLEER
La storia di Chanticleer, ambientata in una fattoria parigina dell‘800, è basata sull’opera francese Chantecler di Edmund Rostand, e racconta di un gallo considerato a capo del pollaio dagli altri animali solo perché credono che sia il suo canto a far sorgere il sole. Il film è stato in produzione sia negli anni ‘40 che nei ‘60, ma nonostante ciò non ha mai visto la luce. La difficoltà maggiore per gli addetti ai lavori era riuscire a rendere simpatico il gallo protagonista: per questo Walt Disney propose di unire la storia a quella di Reynard the fox, altro film su cui si stava lavorando. Egli sosteneva che sarebbe risultato più facile, mettendo la sua figura in contrapposizione con quella di una volpe, far piacere il gallo al pubblico. Nel primo periodo di lavorazione, la produzione fu interrotta a causa della Seconda Guerra Mondiale, mentre successivamente, dopo essere saltato all’attenzione degli animatori Marc Davis e Ken Anderson, che lavorarono per mesi sui concept art, il progetto fu cancellato per dare spazio a La spada nella roccia, ritenuto un film più economico e di facile successo. Eppure, nonostante Chanticleer non abbia mai visto la luce (come anche Reynard), i disegni di Davis sono serviti d’ispirazione per un altro lungometraggio Disney, Robin Hood.
FRAIDY CAT
Fraidy cat avrebbe dovuto avere come registi Ron Clements e John Musker, gli stessi de La Sirenetta, Aladdin e Hercules (ora al lavoro su Moana). Un duo di successo che però non è mai riuscito a portare sul grande schermo la storia di questo nervoso gatto domestico, Oscar, che erroneamente additato come colpevole del rapimento del cucciolo di un vicino, deve discolparsi dimostrando la propria estraneità ai fatti. Un film ricco di suspense ispirato ai noir di Alfred Hitchcock, di cui sarebbe dovuto essere una versione satirica, in un misto di commedia e avventura, adatto a grandi e piccini. Purtroppo, nonostante le ottime premesse, i due animatori nel 2005 abbandonarono il progetto (che avrebbe dovuto debuttare nel 2009) per dedicarsi a La principessa e il ranocchio. Avranno fatto bene?
WILD LIFE
Raccontare la cultura pop americana degli anni ’70 passando attraverso figure cardine dell’epoca come Andy Warhol e Anna Wintour: questa è la storia che manca alla produzione Disney, che però è andata ad arricchire la lunga lista dei suoi film archiviati e mai prodotti. Wild life doveva essere un film in CGI diretto da Howard Baker e Roger Gould, ma dall’inizio dei lavori nel 1999 è stato definitivamente cancellato l’anno successivo. Ispirato al Pigmalione di George Bernard Shaw, la storia di Wild life parte dalla figura di Magda, la proprietaria del Club Wild Life e del pop magazine Magazizzi: è lei a decidere chi è in e out valutando lo stile delle persone. Quando afferma che la diva Kitty Glitter è out, Kitty e il fidanzato Red Pittstain studiano un piano per imbarazzare Madga in cui rientra anche un elefante. Ma quando l’animale, Ella, rimane accidentalmente colpito da una scarica elettrica, si trasforma in una star in grado di ballare e cantare. In questo caso è da pensare che la sua cancellazione sia dovuta al fatto che il film si stava indirizzando troppo verso un pubblico unicamente adulto, considerando che l’ambientazione scelta era quella dei night club gay newyorkesi, e che i dialoghi abbondavano di doppi sensi, molti di natura appunto omosessuale.
DON QUIXOTE
Don Quixote è probabilmente una delle produzioni più difficili e travagliate che la Disney abbia mai affrontato a partire dagli anni ’40, quando Walt Disney volle portare la storia nelle mani degli animatori: la casa di produzione ha provato nel corso dello scorso secolo (fino al 2000) a realizzare il film per ben quattro volte, sempre però inutilmente. Basato sul Don Chisciotte di Miguel de Cervantes Saavedra, fu inizialmente pensato per essere un film musicale, ma nonostante diversi artisti avessero lavorato sui concept art, la lavorazione fu interrotta forse a causa della seconda guerra mondiale e dei disastri economici causati dai flop al botteghino di Pinocchio e Fantasia. A nulla valsero infine, alle porte del 2000, i tentativi dei fratelli Paul e Gaetan Brizzi di portare al cinema una versione più adulta del Don Quixote: iniziato a lavorare al progetto, esso fu cancellato dai piani alti proprio per la sua natura “matura”. Motivo forse che spinse i due ad abbandonare la Disney.
MORT
Di Mort non si è saputo nulla o quasi fino a poco tempo fa, quando l’artista Claire Keane (Rapunzel, Frozen) ha caricato sul suo sito web alcuni concept del film. Mort è basato sull’omonima storia di Terry Pratchett, che racconta di Morty, un ragazzo con la testa fra le nuvole che non sa fare alcun un mestiere. Il padre decide così di affidarlo al primo interessato, e a farsi avanti è la Morte. Morty si trova a dover imparare come dividere l’anima dal corpo delle persone con una falce, finchè un giorno, per salvare la principessa Keli della quale è innamorato, uccide il suo assassino, creando due realtà parallele: ora sta a lui sistemare il guaio che ha combinato. Pochi rumors sono circolati negli anni passati su questo film che avrebbe dovuto approdare in sala nel 2014, ma è stato quasi subito archiviato. Sarebbe dovuto essere il lavoro successivo a La principessa e il ranocchio per Ron Clements e John Musker, ma c’è stato un intoppo insormontabile che ha bloccato i lavori in fase di preproduzione: l’acquisizione dei diritti.