Isabel Coixet, la regista spagnola dimenticata dagli italiani

ISABEL COIXET DIRIGE ATTORI STELLATI, I SUOI FILM APRONO RASSEGNE INTERNAZIONALI MA ULTIMAMENTE PARE NON INTERESSARE I DISTRIBUTORI ITALIANI

740full-isabel-coixetIsabel Coixet, nata il 9 aprile del 1960 a Sant Adrià de Besòs, è una regista e sceneggiatrice spagnola che spazia tra i diversi generi cinematografici dirigendo attori di fama internazionale e raccontando principalmente storie di donne che davanti a un brutto accadimento non si demoralizzano, ma trovano la forza per costruirsi un percorso alternativo.

La Coixet debutta nella cinematografia spagnola nel 1989 con il lungometraggio Demasiado viejo para morir joven, con il quale riceve una nomina come miglior regista esordiente ai Premi Goya.
Solo sette anni dopo arriva l’opera seconda Le cose che non ti ho mai detto, per il quale viene nominata nuovamente ai Premi Goya, ma questa volta per la miglior sceneggiatura originale.
Il 1998 è l’anno del film in costume ambientato nella Spagna del 1700. A los que aman è la storia raccontata attraverso flashback di un giovane dottore dalla vita segnata da una profonda e segreta passione.

Nel 2000 fonda la Miss Wasabi Films, una propria compagnia di produzione e tre anni dopo, grazie al film La mia vita senza me, Isabel Coixet raggiunge il successo internazionale.
Presentato in concorso al Festival di Berlino, vincitore di due Premi Goya e candidato agli European Film Awards, La mia vita senza me è la storia di Ann, una ragazza di soli ventitré anni ma già con una vita ben delineata e felice:  è sposata con un uomo che ama e che la ama, ha due figlie e una routine perfetta.
Ma un giorno Ann si sente male e dopo una serie di esami le viene diagnosticato un male incurabile che le lascia solo poche settimane di vita. Invece che disperarsi, la ragazza decide di non parlarne con nessuno e, agendo con estremo distacco e consapevolezza, decide di mettere in atto un piano pieno di obiettivi che deve raggiungere prima di morire.

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Lezioni d’amore

Due anni dopo, presentato fuori concorso nelle sezione Orizzonti alla Mostra del cinema di Venezia, è tempo de La vita segreta delle parole, e nel 2008 dirige Lezioni d’amore con Penelope Cruz e Ben Kingsley e Patricia Clarkson, primo progetto di cui la Coixet cura solo la regia e ultimo film della regista ad arrivare in Italia.
Un anno dopo è presente al Festival di Cannes con Map of the Sounds of Tokio, una storia di vendetta e di killer assoldati per le strade di Tokyo.

Nel 2013 dirige il thriller psicologico Another me, con Sophie Turner (Sansa Stark de Il Trono di Spade) nei panni di una ragazza con problemi familiari scaturiti dalla tresca della madre dopo che suo padre scopre di essere affetto dalla sclerosi multipla. Dopo aver ricevuto il ruolo di Lady Macbeth nella rappresentazione scolastica, alla ragazza capitano eventi strani e le sembra di essere perseguitata da una persona identica a lei. Tutto ciò, forse, inizia a prendere un senso quando il padre svela un segreto di famiglia riguardante il fantasma di sua figlia.

Nel 2014 torna a dirigere Ben Kingsley e Patricia Clarkson in Learning To Drive, la storia di due opposti che incontrano e condividono un’esperienza di crescita personale. Patricia Clarkson è una critica letteraria newyorchese che viene lasciata dal marito e Ben Kingsley, invece, è un sikh negli Stati Uniti come rifugiato politico che si guadagna da vivere guidando i taxi di notte e dando lezioni di guida di giorno.

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Learning to Drive

Ed è proprio come istruttore di guida che il personaggio di Kingsley conosce quello della Clarkson, infatti, la donna non ha mai avuto il bisogno di imparare a guidare grazie al sistema di trasporto pubblico e al marito, ma ora che non può più contare su quest’ultimo, e ha una figlia nella campagna del Vermont, deve prendere in mano la propria vita, combattere le proprie paure e imparare a guidare. Dall’altra parte, invece, Kingsley sta per sposarsi, grazie a un matrimonio combinato, e deve imparare a lasciarsi andare. Due culture e due mondi che per un periodo si trovano fianco a fianco nello spazio ristretto di un’auto e che, tra una freccia e un’inversione a U, si plagiano per far ritrovare un equilibrio a entrambi.

È del 2015, invece, Nadie quiere la noche, con protagonista Juliette Binoche al Polo Nord. È la storia di una donna che con l’arrivo dell’inverno decide di affrontare le lande ghiacciate e ostili in cerca del proprio marito, partito in esplorazione e non ancora tornato. Tra le prove e difficoltà da affrontare per sopravvivere, inizierà a profilarsi la verità che con la donna Inuit che le fa compagnia condivide non solo la sofferenza, ma anche l’amore del marito.

La speranza è quella di vedere presto il nome della Coixet comparire sui nostri cartelloni.

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