Quando volano le cicogne, 1957

CINEMA DI IERI PRESENTA “QUANDO VOLANO LE CICOGNE” DI MICHAIL KALATOZOV    

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Quando volane le cicogne è un film del 1957 diretto da Michail Kalatozov. Quando il film fu presentato al pubblico, erano passati solo quattro anni dalla morte di Stalin. Durante il regime stalinista non vi era piena libertà nel mondo della cultura. Anche nel campo cinematografico, Stalin regnava con il pugno di ferro. L’attività cinematografica era paralizzata e limitata. A causa di tali restrizioni le produzioni cinematografiche erano pochissime. Nel 1951, ad esempio, furono rilasciate in tutto solo nove pellicole.

Con la morte di Stalin e la fine del suo regime vi furono evidenti cambiamenti . In particolare, il XX Congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica ed il celebre discorso di Nikita Chruščëv sul culto della persona e di denuncia di Stalin, furono un cambio di rotta importante per la politica e la società russa.

Questo ebbe enormi effetti anche sul mondo della cultura. Fu un periodo di improvvise e nuove libertà artistiche. Il cinema sovietico era finalmente in grado di abbandonare i luoghi comuni ed il monotono ottimismo che caratterizzavano il cinema dell’era Stalin. Kalatozov fu uno dei registri che seppe sfruttare questo momento favorevole. Quando volano le cicogne nasce proprio da questa particolare situazione storica, è un manifesto di rinnovata libertà ed esaltazione artistica.

Il film racconta una storia semplice ma toccante. Ambientato in Russia durante l’invasione nazista, segue una giovane donna (interpretata dalla bellissima attrice Tatyana Samoylova) mentre cerca di adattarsi alla vita bellica, dall’addio dell’amato, partito come volontario al fronte, fino alla fine della guerra, quando le lacrime di gioia si confondono con quelle di dolore.

Una delle tante caratteristiche che rendono eccellente il film è la qualità e l’eccellenza delle scene ed inquadrature, nata dalla collaborazione tra il regista russo e Sergei Urusevsky, celebre direttore della fotografia. Il loro era uno stile finalizzato a massimizzare il coinvolgimento dello spettatore. Caratterizzato da continui cambiamenti di punti di vista e di inquadrature, dall’utilizzo della camera a mano, dall’utilizzo innovativo della luce e di effetti visivi e da paesaggi fortemente espressivi.

Altrettanto importante è la natura pacifista del film. Quando, nella scena finale, i soldati tornano vittoriosi a casa, accolti da fidanzate, spose e famigliari fuori di sé dalla gioia, si ha l’impressione di essere testimoni di un finale da propaganda sovietica: gli orrori della guerra vengono immediatamente ed incomprensibilmente dimenticati. Ma ecco che un soldato si mette in evidenza, sale sopra il vagone di un treno. Intorno a lui tutti si fanno silenziosi, non si muove più nessuno. Una volta acquistata l’attenzione della folla, il soldato inizia un discorso che, per il messaggio di pace, l’intensità con cui viene esposto ed il modo diretto con cui viene rivolto agli spettatori, ricorda la celebre scena del discorso nel film Il grande dittatore di Charlie Chaplin.

Abbiamo tutti atteso questo momento. Siamo tutti storditi dalla felicità. Ma non possiamo dimenticarci di coloro che sono rimasti sul campo di battaglia. Il tempo passerà. Città e villaggi saranno ricostruiti. Le ferite guariranno. Ma il nostro odio ardente verso la guerra non diminuirà mai. Condividiamo il dolore di coloro che, oggi, non possono incontrare i loro cari, e faremo di tutto per assicurarci che gli innamorati non saranno più separati dalla guerra, che le madri non avranno più bisogno di temere per la vita dei loro figli, che i padri non avranno più bisogno di soffocare le lacrime. Abbiamo vinto, e vivremo, non per distruggere, ma per costruire una nuova vita!

Quando volano le cicogne trascende il suo soggetto storico, rimanendo altrettanto potente ed emozionante di quando fu appena rilasciato nel 1957, ormai quasi sessant’anni fa. La trama è semplice ma la storia esplora magnificamente temi universali ed intramontabili che non possono non attrarre anche il pubblico moderno. Le inquadrature e le riprese sono spettacolari. Si tratta di un film di rilievo dal punto di vista storico, morale ed artistico. Uno dei migliori film ad uscire dalla Russia post-Stalin. Anzi, uno dei migliori film in assoluto.

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