Il cinema indipendente è donna all’On The Road Film Festival

PARTITO IL 23 OTTOBRE, L’ON THE ROAD FILM FESTIVAL PORTA AL CINEMA DETOUR IL VIAGGIO COME ESPERIENZA DI CONTATTO

otr016_locandina_webGiunto alla quarta edizione, l’On The Road Film Festival, fino al 29 ottobre al Cinema Detour di Roma, è una vera e propria vetrina per il cinema indipendente proveniente da ogni parte del pianeta.
Il grande tema di questa edizione – tracce, memorie, incontri intende mettere a fuoco la necessità del viaggio come esperienza di contatto, di superamento, di interrelazione con l’altro e con il paesaggio.

Con l’ On The Road Film Festival possiamo affermare che il cinema indipendente è donna. Lo dimostrano i sei lungometraggi diretti da donne, o con donne protagoniste, che fanno parte dei dodici progetti selezionati tra le oltre 3000 pellicole arrivate agli organizzatori. Ed è proprio un film con una grande protagonista che ha dato il via a questa quarta edizione.

Infatti, il 23 ottobre per la sezione The Road (che raccoglie lungometraggi e mediometraggi, fiction e documentari) è stato presentato  il biopic diretto da Simone Manetti Ciao Amore. Vado a combattere.
Premiato come Miglior Film Italiano e Premio Speciale della Giuria come Miglior Opera al Biografilm 2016, il film registra la storia di Chantal Ughi, un’ex modella, attrice diventata una campionessa di Thai Boxe.
1466606421334_0570x0400_1466606444187Tutto nasce nel 2008 a New York quando Chantal, dopo una dolorosa rottura con il fidanzato, scopre questa disciplina sportiva. Cercando una via di fuga, vola in Thailandia per quelle che dovrebbero essere un paio di settimane ma che si trasformano in anni. Calcando i ring più importanti del Paese riuece a conquistare quattro titoli mondiali.

Dalla Francia, invece, il mediometraggio presentato in anteprima a Roma della giovane regista Mia Ma Riz Cantonaise.
In questo progetto, la regista presenta la sua storia e quella di sua nonna, due donne che non riescono a comunicare se non attraverso la mediazione del padre. Infatti, seppur vivendo sotto lo stesso, le due non conoscono l’una la lingua dell’altra. Un viaggio alla scoperta delle proprie radici linguistiche attraverso interviste ad altri immigrati e la preparazione del famoso piatto Riso alla cantonese.

Rimanendo sempre in terra francese, l’On The Road Film Festival presenta Another World, il lavoro della regista Manuela Morgaine.
Una visione personale e drammaticamente poetica della regista che intreccia flussi migratori registrati negli archivi degli ultimi dieci anni e immagini filmate sulla Senna tra il 2015 e il 2016.

Questa sera alle 21.30 verrà proiettato Mali Blues, di Lutz Gregor, uno straordinario viaggio sonoro, tra tradizione e chitarre elettriche, nel Mali, lo stato considerato culla del Blues e del Jazz.
Sotto la guida di Fatoumata Diawara, compositrice e cantante di fama mondiale, conosceremo artisti che combattono per la libertà d’espressione, oggi minacciata dai fondamentalisti islamici, come il musicista e cantante “griot” Bassekou Kouyaté, lo street rapper Master Soumy e il leader della band Tuareg Ahmed Ag Kaedi.

documentarist-still_istanbulmakami14Si torna a parlare di musica anche venerdì con  il film co-diretto dalla regista turca Ozlem Sariyildiz (assieme al regista Yunus Emre Aydin) Istanbul Makami.
Un film sul potere conoscitivo della musica, sull’ostinazione, sul desiderio, sulla ricerca della propria essenza,  sul lasciarsi tutto alle spalle per ritrovarsi nella dimensione del viaggio, cittadini del mondo.
Il film è l’intreccio delle storie di cinque musicisti provenienti da diverse parti del mondo che si innamorano della musica “Maqam” (il sistema musicale della tradizione ottomana) e decidono di trasferirsi in Turchia. Storie differenti ma accomunate dalla paura di inseguire i propri sogni.

Chiude la quarta edizione dell’ On The Road Film Festival, sabato 29, il lavoro della regista polacca Erinnisse Heur (che ha diretto film a quattro mani con il regista Patryk Rebisz).
La Hur porta sugli schermi Shoulder the Lion,  la storia di alcuni artisti capaci di trasformare le loro patologie invalidanti in potenti molle creative.
Protagonisti del progetto: una fotografa diventata cieca che mette in discussione il potere delle immagini nella odierna cultura visiva; un musicista costretto a rinunciare al sogno di suonare a causa di un ronzio nelle orecchie e che ora deve reinventare il proprio futuro, e una pittrice che ha perso parte delle funzionalità del suo cervello in un incontro di boxe e ora alla ricerca di un proprio ruolo nella vita, incerta su quale sia il suo posto nel mondo.

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