Dal Pakistan Daughter, la ricerca della libertà di una madre e una figlia

AL SUO DEBUTTO ALLA REGIA, AFIA NATHANIEL RACCONTA IN DAUGHTER LA RICERCA DELLA LIBERTÀ IN UNA TERRA COLPITA ANCORA DALLE RIVALITÀ FRA TRIBÙ

afia-nathanielAfia Nathaniel è una filmmaker indipendente pakistana che lavora soprattutto come sceneggiatrice, regista, produttrice ed editor. Dopo essersi laureata in informatica ha iniziato a lavorare in un’agenzia pubblicitaria in assenza di scuole di cinema dove potersi iscrivere nel suo Paese.

Nel 1999 Afia si trasferisce a Ginevra per lavorare presso il World YWCA, un’organizzazione no-profit presente in più di 100 stati che si occupa di diritti delle donne.
Nel 2008 fonda in Pakistan la Zambeel Films, una casa di produzione specializzata in film locali indipendenti creati per un pubblico globale, come Daukhtar, in inglese Daughter, il suo esordio alla regia.

Il film, presentato per la prima volta nel 2014 al Festival di Toronto, era uno dei film candidati a far parte dei nominati come Miglior film Straniero agli 87esimi Accademy Awards.

Daughter è la storia di Allah Rakhi, interpretata da Samiya Mumtaz, che vent’anni dopo il suo matrimonio combinato con il capo tribù più anziano vede sua figlia, di appena 10 anni, andare verso un destino simile: un unione  decisa dal padre con un uomo molto più anziano in modo tale da porre fine alle rivalità fra le loro tribù.
Non potendo sopportare l’idea di sua figlia imprigionata in una vita sperduta tra le montagne, decide di scappare di casa con la bambina cercando di raggiungere Lahore, la sua città di origine.

Daughter1Il film è una corsa verso la libertà, i luoghi di casa e un destino non incatenato dove i colori sgargianti degli scialli, i primi piani ravvicinati degli attori si contrappongono ai colori neutri delle cime innevate e ai campi  lunghissimi dove la bellezza della natura è dominante.

Una fuga con un sapore quasi fiabesco, fatto di bus multicolore che diventano i bianchi destrieri dei principi azzurri, qui un mujaheddin ritirato, pronti a portar in salvo le principesse scappate da una torre dove erano state rinchiuse per anni.
Ma nonostante il “principe” provi ad ammaliare la principessa con la promessa di un futuro migliore e la leggenda romantica di Kabul e Sindhu, due giovani di tribù rivali che si innamorano attraverso il suono di un flauto e il canto, Allah Rakhi vuole solo tornare a rivedere sua madre e portare sua figlia il più lontano possibile da quel mondo brutale.

Il film è intervallato anche da scene dai tratti onirici che rappresentano i sogni della protagonista, uno di questi dove Allah Rakhi, vestita di bianco, si lascia trasportare dalla corrente del fiume su di una barca a remi costituisce la sequenza  di apertura del film. La stessa scena, arricchita dalla presenza della figlia a riva, si ripresenta a chiusura del film, creando così un cerchio che si chiude: dalla libertà e pace sognata da Allah Rakhi a quella trovata, assieme alla figlia.

Daughter è disponibile su Netflix in versione originale con i sottotitoli in italiano.

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"Okay...we have to dance it out"