
UN MOSTRO DA MILLE TESTE… E NESSUN CERVELLO. RODRIGO PLÀ IMPERDIBILE: ECCO COSA CI HA RACCONTATO RIGUARDO L’USCITA DEL SUO FILM NELLE SALE ITALIANE DOPO LA PARTECIPAZIONE A VENEZIA LO SCORSO ANNO

Rodrigo, tu lavori sempre in coppia con tua moglie Laura Santullo, ed anche questo film è tratto da un suo racconto, come avete deciso di affrontare questo tema e perché?
Avevamo visto un film canadese sulle corporazioni, ci aveva colpito molto. Così Laura ha scritto il romanzo. Ogni nostro lavoro è diverso dall’altro, ed in questo abbiamo lavorato molto in gruppo, con gli attori, che inizialmente non hanno letto la sceneggiatura ma il romanzo. Quindi molte prove, improvvisazioni, un processo creativo fortemente condiviso.
Il tema è sociale, ma diventa una storia intima e personale.
Si, perché come ne La Zona, uno dei protagonisti è proprio l’assenza dello stato, la burocrazia, l’impunità. Ma poi i nostri personaggi sono appunto non solo cittadini messicani, ma persone complesse, che commettono errori, che ho cercato di ritrarre nelle loro piu’ intime fragilità, laddove addirittura vanno contro se stesse. Questo mi affascina, entrare nell’intimità dei personaggi.
Oltre il thriller, suspense, il dramma, c’è il solito “humor nero”
Le situazioni drammatiche spesso degenerano, anche nella realtà, nell’ironia. Gi estremi convivono. D’altra parte questo aspetto fa parte anche di me, che sono nato in Uruguay e cresciuto in Messico, e sono un vero ibrido!
Come stato accolto il film in Messico?
C’è stata una grande identificazione con la protagonista, ed ora mi chiedo se forse manca qualcosa nell’equilibrio che abbiamo tentato di dare… ma capisco anche che in Messico c’è una tale situazione di abbandono e impunità che era intuibile che la maggior parte del pubblico stesse dalla parte di Sonia, nonostante le sue azioni siano discutibili.
Sei stato “corteggiato” da Hollywood, ci dobbiamo aspettare un tuo film americano?
Sono stato contattato piu’ volte, ma devo ammettere che ora in Messico viviamo un momento di totale libertà creativa che non sono nella situazione di voler “contrattare” , fare concessioni, o negoziare. La libertà creativa e produttiva del cinema indipendente non ha prezzo. Poi chissà. Ma ora è cosi e stiamo già lavorando ai prossimi due progetti, uno dei quali riguarda la comunità messicana in Usa, e questa volta il tema sarà quello di uno stato onnipresente.
E noi lo apprezziamo molto, perché qui non si tratta di “fare gli snob” con le major, ma di fare un cinema vero, profondo, messicano ma universale, e necessario. Non perdetevi Un Montruo de mil cabezas (e nessun cervello).