Oasis – Supersonic: Recensione

LA STORIA GLITTERATA E PSICHEDELICA DELLA BAND INGLESE CHE HA SEGNATO UNA GENERAZIONE, RACCONTATA ATTRAVERSO I FRATELLI GALLAGHER

oasis905-675x905GENERE: documentario, musicale

DURATA: 122′

USCITA IN SALA: 7-8-9 novembre 2016

VOTO: 4,5 su 5

A solo due anni dal loro exploit, nell’agosto del 1996, gli Oasis, una band indie proveniente dalle case popolari di Manchester, furono protagonisti dei mega concerti di Knebworth, dove cantarono e suonarono davanti a un pubblico di 250.000 persone – e altri 2 milioni e mezzo di persone alla ricerca di biglietti. In quegli anni, all’apice del loro successo, gli Oasis non conoscevano rivali. Più che un documentario musicale, Oasis – Supersonic è un film glitterato e psichedelico, che racconta la storia della loro formazione, dagli esordi nel ’90, fino al successo nel ’96. Sei anni tra liti, amori, disaccordi e guai, uniti da un unico collante, i fratelli Gallagher. Gli stessi che poi porteranno alla distruzione della banda nel 2009.

Non c’è dubbio che gli Oasis abbiano scritto un intero libro sulla musica di quegli anni novanta. Tra boy band e girl band che riecheggiavano nell’aria (Liam farà il verso ai Boyzone in una sequenza del docu-film), questa band inglese ha dovuto sudarsi il successo che ha avuto. Non si può diventare famosi come gli Oasis senza avere quel pizzico di arroganza, provocazione e presunzione che hanno avuto Liam e Noel. Oasis – Supersonic parla sopratutto di loro due, dell’amore e della rivalità che li legava, ma sopratutto della passione musicale in comune che ha permesso di creare capolavori come Live Forever, la malinconica Talk Tonight, una novità che mostrava il lato di Noel che nessuno conosceva, Morning Glory, Wonderwall e Champagne Supernova.

Presentati come una sorta di Caino e Abele, come cane e gatto, l’antagonismo era ciò che guidava la band, ma è anche quello che l’ha distrutta. Come ricordano i fratelli Gallagher, nel gruppo mancava la capacità di gestire i caratteri difficili non solo di Liam, il più burrascoso e litigioso, ma dell’intera band, sgretolata man mano, tra uscite di scena clamorose o meno (Guigsy, Tony McCarroll).

Con il concerto di Supersonic, realizzato nell’epoca pre-Internet, dove non c’era bisogno di YouTube per guardare qualcosa o scaricare una canzone, il film sapientemente onora quegli anni romantici del Britpop e li celebra con nostalgia. Che lo spettatore sia o non sia un fan degli Oasis, non potrà negare che la band ha lasciato un segno indelebile: non ci saranno più eventi grandi come quello del Knebworth. Liam Gallagher aveva ragione quando osannava la sua ex band: “Non siamo arroganti. Pensiamo semplicemente di essere la migliore band al mondo.”

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Linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.