Allied: recensione

ALLIED DI ROBERT ZEMECKIS MESCOLA ABILMENTE THRILLER E DRAMMA IN UNA PELLICOLA ENIGMATICA E PIENA DI SUSPENSE

alliedGENERE: guerra, thriller, drammatico

DURATA: 124 minuti

USCITA IN SALA: 12 gennaio 2017

VOTO: 4 su 5

1942. Nel pieno della seconda guerra mondiale il canadese Max Vatan (Brad Pitt) e la francese Marianne Beausejour (Marion Cotillard) si incontrano a Casablanca in Marocco per una missione segreta. I due, mai visti prima, si fingono marito e moglie per uccidere un ambasciatore tedesco. Max è elegante e cauto, Marianne cinica, intrigante e altrettanto elegante. Dopo essersi trasferiti a Londra i due si sposano e hanno una figlia, Anna. La bambina è venuta alla luce nel bel mezzo di un bombardamento aereo notturno mentre le mura dell’ospedale in cui Marianne era ricoverata stavano cadendo a pezzi e le infermiere spostavano velocemente le donne incinte al di fuori dell’edificio ormai disastrato. Si tratta di una sequenza dal forte impatto visivo e sonoro ma anche emotivo e simbolico nel contrapporre la nascita di una vita umana alla distruzione e alla morte causate dalla guerra. Il tempo passa, Anna fa i suoi primi passi e compie un anno, la guerra continua e Max viene convocato dalla sezione V per una comunicazione urgente e segreta. Sua moglie Marianne è sospettata di essere una spia tedesca e Max ha il compito di metterla alla prova e scoprire la verità.

Punto di forza di Allied è sicuramente l’ambiguità che caratterizza i personaggi in quanto spie, lo spettatore sa che quello che fa o dice un personaggio può non essere vero neanche fra le mura della propria casa. Ed è così che sembrano venir meno i confini fra la vita privata e quella professionale, fra sincerità e recitazione, tra vero e falso, tra sentimenti reali o puro cinismo. In una pellicola che mescola abilmente thriller e dramma, con una tensione che mai si allenta, lo spettatore non può che identificarsi con Max, ed entrambi si chiederanno chi sia veramente Marianne Beausejour, donna spia moglie e madre. Fra dubbi, indagini e speranze, il punto di vista risulta continuamente offuscato dalla coesistenza di sentimenti e ragione.

Nella cornice della seconda guerra mondiale Robert Zemeckis dipinge una storia d’amore movimentata e minacciata, che vede un’enigmatica Marion Cotillard e un tormentato Brad Pitt districarsi e intrecciarsi nei panni di spie/coniugi/genitori nell’eterna ambiguità dei loro ruoli.