Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali: Recensione

UN CLASSICO TIM BURTON CHE CON MISS PEREGRINE PERO’ PERDE IL SUO TOCCO MAGICO

miss-peregrine-la-casa-per-ragazzi-specialiGENERE: fantastico, avventura, drammatico

DURATA: 127′

USCITA AL CINEMA: 15 dicembre 2016

VOTO: 3 su 5

Dopo la tragica morte del nonno, l’adolescente Jacob Portman (Asa Butterfield), dalla Florida, parte accompagnato dal padre per raggiungere una piccola isola del Galles alla ricerca di un gruppo di bambini orfani dal talento speciale, che vivono presso la residenza della misteriosa Miss Peregrine (Eva Green), di cui il nonno gli ha molto raccontato durante la sua infanzia. Una volta scoperti i poteri dei ragazzi che vivono dalla donna, Jacob farà di tutto per proteggere i bambini e tenerli al sicuro da orribili creature decise a distruggerli.

Il ritorno di Tim Burton, dopo l’affascinante Big Eyes, non è così radioso come ci si aspettava. Il cineasta statunitense negli ultimi anni non sembra portare al cinema pellicole funzionanti – vedi il pessimo Alice In Wonderland o l’imbarazzante Dark Shadows. Nel suo nuovo film presenta una Miss Peregrine in forma sbiadita e scadente, e con la sua nuova pellicola perde il tocco magico che lo contraddistingueva in molti dei suoi film precedenti. L’artista visionario si ispira all’omonimo libro scritto da Ramson Riggs nel 2011 per cercare di ricreare l’atmosfera fatata e quasi nostalgica degli anni ’40, senza però riuscirci del tutto. Eva Green incanta e lascia a bocca aperta con la sua grazia e sensualità, dando sempre quel tocco misterioso ed ibrido a un personaggio che fin da subito nasconde altre sfaccettature. Asa Batterfield, l’aspirante Spider-Man prima della scelta di Tom Holland, è convincente nel ruolo dell’adolescente spaurito, gettato contro voglia nel mondo di Miss Peregrine; inaspettatamente il giovane diventa un anti-eroe riluttante nell’universo burtiano. Samuel L. Jackson è sempre in perfetta forma anche nel ruolo di villain.

Nonostante la buona fotografia e la discreta sceneggiatura, che fornisce una narrazione alquanto lineare, Miss Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali non riesce a convincere fino in fondo. A mancare è la caratterizzazione degli altri bambini della casa, personaggi che appaiono interessanti ma dei quali non sappiamo nulla al di fuori dei loro talenti particolari. La prima ora di film scorre lenta ed inesorabile, mentre nella seconda parte del film, Tim Burton gioca un po’ con il pubblico portando in scena atmosfere magiche alla Harry Potter e tirando fuori qualche stravagante e inquietante creatura dal suo cappello – tra questi uno molto simile allo Slender Man. In conclusione, Miss Peregrine – La Casa dei Ragazzi Speciali rimane un film godibile almeno a metà.

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Linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.