Primo amore di Matteo Garrone

PRIMO AMORE RACCONTA LA VERA TRAGICA STORIA D’AMORE E D’OSSESSIONE DI MARCO MARIOLINI, IL CACCIATORE DI ANORESSICHE

Primo amoreLiberamente ispirato da Il cacciatore di anoressiche, libro autobiografico di Marco Mariolini, Primo amore di Matteo Garrone tratta la particolare storia d’amore e dipendenza tra Vittorio (Vitaliano Trevisan) e Sonia (Michela Cescon), due sconosciuti che si incontrano per la prima volta dopo aver comunicato virtualmente. Vittorio manifesta subito la sua prima impressione a Sonia dicendole che la immaginava più magra. Poco dopo lo spettatore vedrà Vittorio a casa, immerso nell’ombra e rinchiuso nella sua gabbia e nei suoi schemi mentali, mentre si appunta alcune proprietà fisiche e caratteriali di Sonia tra cui il peso da lui ipotizzato: tra i 54 e i 57 kg, troppo, deve perderne almeno dieci.

“Quando c’è il corpo non c’è la testa” e viceversa, dice Vittorio al suo analista, dove diviene ancora più chiara la sua ossessione per i corpi troppi magri. Vittorio poco dopo afferma: “Ho sempre cercato prima il corpo e poi la testa, non ho mai pensato potesse essere il contrario, trovare prima la testa e poi il corpo”, sintomo ancora di una divisione interna a Vittorio stesso, ossessionato dal controllo e dalla perfezione, o meglio dal suo ideale di perfezione, che lo porterà a voler plasmare il corpo di Sonia. Man mano che la visione avanza il rapporto di dipendenza tra i due è sempre più evidentemente patologico.

Primo amore è un film cupo, buio, scarno e ridotto all’osso come Sonia. La fotografia di Marco Onorato è dominata dai toni scuri e dalle ombre, correlativi di Vittorio, tormentato e mai soddisfatto, ma ancor più di Sonia, sempre più debole e infelice. Significativa la sequenza del giro in barca al lago dove i due corpi sono fuori fuoco, vicini nello spazio ma così lontani sul piano mentale e infondo anche su quello emotivo; non c’è il presente nelle loro menti, Vittorio è orientato verso il futuro quando Sonia sarà ancora più magra, mentre ella ripensa al passato, quando era più felice e in forma. Con l’eccessiva perdita di peso infatti Sonia comincia a perdere anche la sua sanità mentale, iniziando col commettere errori a lavoro fino ad avere allucinazioni sul cibo.

Quello di Garrone è un cinema emotivo e corporeo, sia nello stile che nelle tematiche affrontate, un cinema che pone l’essere umano e i suoi problemi, come le ossessioni, i tormenti, gli incubi e le relazioni amorose, sempre al centro di una ricerca e di un percorso autoriale interessati alle dinamiche umane e dunque sempre psicologiche e corporali con annessi i risvolti drammatici che esse possono provocare.