Noi eravamo: la recensione

NOI ERAVAMO, INTRECCIO FRA FICTION E FILMATI STORICI NEL FILM CHE RACONTA LA PRIMA GUERRA MONDIALE DAL PUNTO DI VISTA DEI VOLONTARI

Noi eravamo LGENERE: Drammatico

DURATA: 90 minuti

USCITA IN SALA: dal 22 al 24 maggio

VOTO : 3 su 5Sarà in sala dal 22 al 24 maggio, Noi eravamo, il nuovo film di Leonardo Tiberi. Si tratta di un film per non dimenticare e per mantenere viva la memoria su quello che è stato la prima guerra mondiale. Ma anche un diverso punto di vista sulla guerra, quello dei volontari.

Attraverso l’avvincente intreccio tra fiction e filmati storici provenienti dall’Istituto Luce, Tiberi racconta la fine della prima guerra mondiale in Italia. Il racconto ha per protagonisti i volontari, uomini e donne, soldati e infermiere, che portarono un contributo notevole al conflitto. Protagonisti del film sono i fratelli Guglielmo e Luciano Cusin, italiani d’origine ma argentini d’adozione, che scelgono di partecipare da volontari alla guerra per salvare la propria patria. Guglielmo (Alessandro Tersigni) è mecanico ed esperto in motori d’aeroplano, Luciano (Davide Giordano) invece aspirante scrittore. I due saranno divisi, oltre che da idee diverse sulla guerra, anche dall’amore per la giovane infermiera volontaria, Agnese (Beatrice Arnera). Lei raggiungerà il campo dove già si muovono altri volontari della Croce Rossa, fra i quali il dottor Bassani (Roberto Citran), ginecologo diventato per cause di forza maggiore chirurgo d’urgenza e l’infermiera Adelaide (Emanuela Grimalda).

L’unione tra questi personaggi sarà dato da un’altra figura, quella del pilota e narratore della storia, Fiorello La Guardia (Yari Gugliucci) futuro sindaco di New York. Figlio di emigrati italiani, La Guardia arriverà dall’America insieme a un centinaio di connazionali per combattere sui mitici aerei Caproni.

Con Noi eravamo, il regista ha fatto un buon lavoro di attualizzazione dei materiali d’archivio dell’Istituto Luce, restaurati e colorizzati in modo da farne immagini di cinema. Queste si uniscono e si intrecciano molto bene alla storia di finzione, rendendo il tutto molto credibile. La buona scrittura e il lavoro degli attori rende Noi eravamo una docufiction nostalgica, un buon esperimento di cinema memoria, per non dimenticare una parte importante della nostra storia.

Un film che ben coniuga storia e spettacolo. Quello che consegna un valore aggiunto all’intera pellicola è rappresentato dai filmati storici che mostrano Italo Balbo, i bombardieri in volo, Caporetto e l’armistizio finale.

Dunque un modo, quello del regista Tiberi, per non dimenticare e per dare al pubblico e anche ai più giovani un nuovo punto di vista sulla guerra: quello dei numerosi volontari e emigrati, anche molto giovani, che hanno lasciato in sospeso la propria vita per salvare, combattere e difendere la propria patria.

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