Swiss Army Man: Missing in Italy

Swiss Army Man

SWISS ARMY MAN UN BUDDY MOVIE POCO CANONICO E MOLTO STRANO CON PAUL DANO E DANIEL RADCLIFFE

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GENERE: commedia, drammatico, avventura, grottesco

DURATA: 95 minuti

VOTO: 3,5 SU 5

Sei su un’isola deserta, canticchi, sei in piedi su una borsa frigo e stai cercando il coraggio di fare quel passo nel vuoto per impiccarti. Un ultimo sguardo all’orizzonte e lo scorgi: un uomo, portato dalla corrente.

Questi sono i primi secondi di Swiss Army Man, il lungometraggio di debutto nel mondo del cinema dei DanielsDaniel Scheinert and Daniel Kwan, registi legati al mondo dei videoclip.
Presentato il 22 gennaio 2016 al Sundance Film Festival, il progetto scritto e diretto dai Daniels è un’avventura fantastica, una drammatica commedia, una storia condita da musica e scene grottesche. Swiss Army Man è una stramberìa, messo insieme in soli 22 giorni di riprese e che ha vinto come Miglior Film Drammatico al Sundance e al Sitges – Festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna.

In Swiss Army Man, Paul Dano è Hank un ragazzo che si ritrova su un’isola deserta e nel momento in cui decide di togliersi la vita scorge sulla spiaggia un corpo, purtroppo è un uomo morto, interpretato da Daniel Radcliffe. Ma il cadavere è pieno di sorprese e, come dice il titolo, Swiss army, può essere utilizzato nei modi più disparati, come un coltellino svizzero.

Se il bizzarro non vi turba e riuscite ad accettare come possibile il mondo creato dai Daniels, dove un cadavere può scoreggiare e diventare, grazie al suo gas intestinale, una moto d’acqua, Swiss Army Man vi farà passare un’ora e mezza di magia, sorprendendovi e conducendovi per mano in una storia d’amicizia profonda. Vi divertirete fra i buffi dialoghi che si instaurano fra Hank e Manny, il cadavere, che cerca di ricordare e capire il mondo che oramai ha abbandonato.

Ma, e c’è un ma, Swiss Army Man si perde. Se il film scorre liscio durante l’avventuroso tragitto di Hank e Manny verso casa, nel momento in cui i due amici mettono piede nella civiltà tutto si confonde e il mondo privato che si erano creati deve fare i conti con la realtà. I Daniels cercano di collegare tutti i puntini che hanno disseminato qua e là, ma facendolo creano un disegno troppo contorto che finisce per accartocciarsi su se stesso portando a un finale alla Free Willy così poco chiaro che spiazza lo spettatore più di un cadavere flatulente. Peccato, perché Paul Dano, Daniel Radcliffe e la storia bizzarra dei loro personaggi funzionano.

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"Okay...we have to dance it out"