Il Signore degli Anelli: Amazon vorrebbe farne una serie tv

AMAZON E WARNER IN TRATTATIVE PER UNA SERIE TV SULLA SAGA DI TOLKIEN, SU NETFLIX “L’ALTRA GRACE” DI MAGARET ATWOOD

il signore degli anelli 2La notizia della settimana, nel panorama della serialità televisiva, è stata senza dubbio l’indiscrezione riguardante un possibile adattamento, da parte degli Amazon Studios, dei romanzi di J.R.R. Tolkien. Pare che l’idea di una serie su Il Signore degli Anelli circolasse già da tempo tra la Warner e Tolkien Estate, ossia i detentori dei diritti, e sarebbe anche stata proposta in precedenza a Netflix ed HBO, ritiratisi visti i costi proibitivi. Almeno fino a quanto è sceso in campo lo stesso Jeff Bezos, CEO di Amazon, personalmente coinvolto nelle trattative. Al momento, infatti, si è ancora fermi alle fasi preliminari, e non è affatto detto che il progetto andrà in porto, ma la sola notizia, a 14 anni di distanza da Il Ritorno del Re di Peter Jackson, è basta a scatenare il web, tra favorevoli entusiasti e contrari in pieno sconforto.

Ago della bilancia della trattativa, allora, sarà sicuramente l’aspetto economico. Se Game of Thrones è costata ad HBO, in media, 10 milioni ad episodio (toccando la soglia dei 15 nell’ultima stagione), una serie su Il Signore degli Anelli non sarebbe ovviamente da meno. Senza dubbio si tratterebbe dell’investimento maggiore perpetrato fin qui dagli Amazon Studios, pronti quindi a competere in maniera più decisiva con la “rivale” Netflix e a far breccia in un mercato decisamente più internazionale e di massa. Warner e Tolkien Estate chiederebbero tra i 200 e i 250 milioni di dollari per i soli diritti, senza quindi contare alcun costo di produzione, ma visto quanto rumore sta facendo in tutto il mondo solo l’ipotesi della serie, non si può certo dire che il gioco non varrebbe la candela.

Intanto ha già rilasciato alcune dichiarazione in merito uno degli interpreti più iconici della saga cinematografico, ovvero Sean Astin, attore di Samvise Gamgee. Astin non si sarebbe detto affatto sorpreso riguardo l’annuncio delle trattative, ma anzi lo andrebbe affermando spesso negli ultimi anni, visto quanto tempo è passato dalla trilogia di Jackson. L’attore si sarebbe poi soffermato, oltre sulla propria curiosità riguardante l’interprete che raccoglierà la sua “eredità”, soprattutto sull’opportunità di poter esplorare e approfondire il mondo e i tanti personaggi ideati da Tolkien, dato il più lungo minutaggio di una serie televisiva rispetto a quella di un film.

Se da un lato, quindi, ci si trova di fronte ad un progetto, per quanto enorme, finora solo ipotetico, dall’altro Netflix ha da poco mandato in rete l’intera prima stagione de L’Altra Grace (titolo originale: Alias Grace). Dopo The Handmaid’s Tale di marca Hulu, pluri-vincitrice all’ultima edizione degli Emmy Awards, ecco quindi arrivare un altro show televisivo basato su un romanzo della scrittrice canadese Margaret Atwood. Stavolta, però, nessuna distopia, visto che L’altra Grace è ambientata nel Canada di metà Ottocento. La serie è lunga sei episodi da circa 45 minuti, ed è stata prodotta dalla televisione canadese CBC insieme a Netflix. Alla regia c’è Mary Harron (American Psycho), mentre l’interprete principale è l’attrice Sarah Gadon. Nel cast presente anche il regista David Cronenberg e, in un cameo, la stessa Margaret Atwood.

La trama è ispirata alla storia vera di Grace Marks, una cameriera di origine irlandese che nel 1843 fu condannata insieme allo stalliere James McDermott per l’omicidio di Thomas Kinnear, il loro datore di lavoro. All’epoca Marks aveva circa 16 anni. Kinnear fu ucciso insieme alla sua governante e amante Nancy Montgomery, ma Grace Marks e James McDermott furono giudicati solo per l’omicidio dell’uomo. Il processo per quello di Nancy fu ritenuto superfluo visto che ormai i due presunti colpevoli erano stati condannati.

 

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