Wonder: recensione

wonder Auggie pullman
wonder Auggie pullman

IN WONDER AUGGIE PULLMAN INVITA TUTTI ALLA GENTILEZZA NELLA FAVOLA MODERNA DI NATALE

GENERE: drammatico

DURATA: 113 minuti

USCITA IN SALA: 21 dicembre 2017

VOTO: 3,5 su 5

wonder Auggie pullmanPrima di entrare in sala per vedere Wonder munitevi di fazzoletti perché i momenti realmente commoventi non mancheranno. Ma se pensate che a farvi piangere siano i problemi e le difficoltà affrontate dal piccolo Auggie vi sbagliate. Il film diretto da Stephen Chbosky  vi riempirà l’animo di sentimenti positivi e gentilezza. All’uscita dalla sala vi sentirete come rigenerati.

Protagonista della favola moderna Wonder Auggie Pullman (Jacob Tremblay), bambino di dieci anni affetto dalla sindrome di Treacher Collins. Questa provoca una grave malformazione facciale. Con dolcezza, il film racconta il primo anno di scuola media di Auggie, interpretato dal giovanissimo Jacob Tremblay, uno trai più piccoli e promettenti attori di Hollywood.

Auggie gioca alla playstation e ama Star Wars. Il suo eroe è Chewbecca e l’unico giorno in cui si sente “normale” è Halloween, quando può uscire travestito e senza attirare sguardi impauriti. A causa  delle numerose operazioni a cui si è sottoposto, Auggie ha sempre studiato a casa grazie alle lezioni private della sua paziente mamma (Julia Roberts). Tutto quello che vuole Auggie è essere un bambino normale. Si ritrova, però, a dover affrontare gli sguardi impauriti e fissi della gente. Lui trova consolazione indossando il caso da astronauta ma non potrà nascondersi per sempre.

Infatti anche per lui è arrivato il momento di frequentare la scuola pubblica. Nell’anno più difficile e bello della sua vita, Auggie si unirà a una classe di suoi coetanei e farà delle cose per la prima volta. Mangerà alla mensa, scoprirà l’amicizia vera, andrà in campeggio con i suoi compagni. Ma dovrà anche affrontere  tutti i problemi di un bambino normale, con un aspetto esteriore diverso da tutti gli altri.

In Wonder Auggie Pullman è circondato dall’affetto della sua famiglia. C’è il papà Nate (Owen Wilson), compagno di giochi di Auggie, che si tratti di palystation o battaglie con la spada laser. La mamma Isabel, che ha messo da parte gli studi, la sua carriera  e un po’ anche l’altra figlia per dedicarsi totalmente a Auggie. E la sorella Via ( Izabela Vidovic) alle prese con i problemi tipici di un’adolescente, che non ha avuto una vita facile, sempre in secondo piano rispetto al fratello che adora.

Le difficoltà che il ragazzino dovrà affrontare non saranno poche. Ma la sua forza sarà straordinaria e con la sua gentilezza e bontà d’animo riuscirà a far emergere il buono che si nasconde nei suoi compagni, trovando vere amicizie.

Adattamento cinematografico del romanzo omonimo di R.J. Palacio, Wonder è un film in grado di coinvolgere sia gli adulti che i ragazzi. È un inno alla diversità, alla comprensione e accettazione del diverso, inteso come altro da noi. E’ anche un invito a non fermarsi alle apparenze ma ad andare in profondità per scoprire la vera essenza delle persone. Sarà proprio il grande cuowonderre di Auggie a eliminare la paura e la diffidenza che alberga nel cuore dei suoi compagni.  Attraverso una strada tutta in salita riuscirà ad arrivare al suo obiettivo. Lui, infatti, vuole solo vivere una vita da bambino normale, con l’accettazione della sua diversità.

Sicuramente la parabola di Wonder e Auggie Pullman è quello che serve per riscoprire in questo Natale sentimenti di gentilezza e non discriminazione dei più deboli. Un film particolarmente adatto ai ragazzi, soprattutto adolescenti. Loro infatti di fronte al diverso, spesso per paura e non conoscenza, reagiscono con atti di violenza e bullismo.

Nel film è stato fatto un lavoro straordinario di trucco sul piccolo Tremblay e i momenti di commozione sono tanti. Ma il regista e lo sceneggiatore hanno saputo calibrare bene questi momenti, senza esagerazione. Hanno, infatti, introdotto scene divertenti, come i riferimenti a Star Wars e alcuni scambi di battute. Questo ha contribuito a dare credibilità alla storia, riportandola nel mondo reale.

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